Quando ho aperto Penna blu, avevo deciso di pubblicare solo due volte a settimana, il martedì e il giovedì. Avevo visto questa programmazione nel blog Write to done di Leo Babauta e mi era sembrata ottima.
Dopo due settimane, però, avevo già infranto il mio piano editoriale aggiungendo un altro paio di post a settimana. Non erano previsti, avevo avuto delle idee e così li ho scritti e pubblicati. Per farla breve, continuai così fino a fine anno, quando decisi di pubblicare tutti i giorni della settimana.
Ci sono tanti blog che hanno questa programmazione e a quel tempo ero fermamente convinto che in un blog bisognasse pubblicare un post al giorno, altrimenti non aveva senso, non avremmo avuto un pubblico, non saremmo emersi sui motori di ricerca, non avremmo vinto la concorrenza e così via.
Pubblicare nel blog ogni giorno è solo una scusa
Se guardiamo i blogger più famosi al mondo, almeno quelli che trattano i temi di mio interesse, come Chris Brogan, Neil Patel, Darren Rowse, Jeff Goins, Joanna Penn e altri, beh, nessuno di questi pubblica ogni giorno, eppure sono molto seguiti e da tutto il mondo.
Qui stiamo parlando di decine di migliaia di persone iscritte a feed e newsletter, numeri impressionanti.
Ecco perché ho detto che è una scusa: perché tutte quelle motivazioni che avevo tirato fuori a inizio 2011 e che sono rimaste fino a febbraio 2014 erano solo scuse. Io volevo pubblicare ogni giorno, avevo tantissime idee e non mi preoccupavo della mancanza di post da scrivere. Ne avevo quanti ne volevo.
Come qualcuno di voi saprà, in parecchi casi uscirono post anche il pomeriggio e ci fu una settimana in cui arrivai a pubblicare 17 articoli. Eccessivamente tanto. Follemente troppo.
Quanti dei 7 post sono contenuti di qualità?
Di un concetto del genere avevo accennato tempo fa: ok, tu blogger vuoi pubblicare 7 post a settimana, ma ti sei chiesto se riesci a creare contenuti di qualità per 7 volte a settimana?
Io ci riuscivo?
No, per niente. Il sabato cʼera quella rubrica inutile sui prossimi post, che più di una volta mi ha creato problemi. Non posso annunciare un post e poi decidere di spostarlo, altrimenti mi tocca modificare il post della segnalazione.
Cʼerano post raccoglitori, in cui segnalavo i migliori articoli del mese. Altra rubrica inutile. Erano insomma dei post riempi-buchi, ma nessun blog dovrebbe avere contenuti riempi-buchi. Se cʼè un buco, si può riempire benissimo col silenzio.
Quanti post a settimana pubblicare?
Secondo me il minimo sindacale è un post a settimana. Altrimenti il rischio è che il lettore si dimentichi del blog. O lo consideri abbandonato.
La decisione comunque spetta al blogger. Come vi sentite di pubblicare? Quante buone idee pensate di poter scrivere, trasformare in articoli ogni settimana?
Perché dipende tutto da questo: da quanto siete produttivi. Ma parliamo di produzione di qualità, ovviamente. La produttività dipende anche dal tempo che avete a disposizione. Se tornate a casa dal lavoro alle 19 e la mattina dovete alzarvi alle 6, è molto difficile che riusciate a scrivere un post al giorno di qualità.
Per un blog multi-autore è diverso: cʼè una redazione di blogger, ci sono compiti divisi, magari ogni blogger deve scrivere un articolo ogni 7 o 10 dieci giorni e in quel caso tutto diventa più facile, anzi più fattibile e gestibile.
Pubblicare ogni giorno: sì o no?
Col tempo si cambia idea e la mia idea attuale è di non pubblicare su Penna blu ogni giorno. Forse, fra qualche tempo, i post scenderanno a 3 o perfino a 2 a settimana.
Tempo fa avevo parlato di voler aprire altri due blog, un food blog e un blog ecologico. Non dico di più perché è tutto in forse e chissà quando se ne parlerà. So però che pubblicherò uno o 2 post al massimo a settimana in ogni blog.
Quasi tutti i blog che seguo pubblicano pochi post a settimana, non pubblicano ogni giorno. Perché avete scelto questa programmazione? Perché non pubblicate tutti i giorni?
Grilloz
In realtà anche per chi segue un blog e ha anche altro da fare una frequenza più “lenta” è preferibile, in questo modo si ha più tempo per leggere, valutare, commentare e partecipare alla discussione. a volte la discussione che si genera da un post può essere molto interessante, ma se arriva subito un altro post non si riesce ad approfondire.
Daniele Imperi
Sì è preferibile anche per i lettori
D’accordo anche sul problema dei tanti commenti che possono arrivare a un post e che magari vanno avanti per giorni: diventa difficile in quel modo seguirli se hai altro da leggere.
Francesco Magnani
Ho sempre pubblicato un post alla settimana e non nascondo che mi piacerebbe pubblicarne anche due, ma così riesco a mantenere qualità e inoltre, credo che nel lettore si manifesta quella piacevole attesa di leggere l’articolo settimanale del lunedì.
Daniele Imperi
Hai ragione sull’attesa. Hai comunque notato un aumento delle visite col tempo?
Francesco Magnani
Sì, le visite sono sempre in aumento anche grazie ad alcuni articoli che sono posizionati bene.
Alessandro
Caro Daniele volevo chiederti una delucidazione .Ma per i blog non esiste una normativa precisa che prevede quante volte si può pubblicare ? Volevo consultare con esattezza quali sono le regole cui attendersi .Chiedo perché mi piacerebbe poter far una cosa simile .Qualcuno sa darmi una risposta precisa ?
Daniele Imperi
Ciao Alessandro, benvenuto nel blog.
No, non esistono normative sulla periodicità e pubblicare nel blog ogni giorno non significa che il blog sia una testata giornalistica. Un blog è un blog e un giornale è un giornale.
Ryo
Gli “esperti” dicono che con un post a settimana si entra nell’olimpo, devo dire che mi piacerebbe riuscirci, ma oggettivamente per me non è sostenibile. Troppe cose da fare (nell’ordine: famiglia, lavoro, scrittura) e la certezza di non riuscire a produrre contenuti di qualità.
Credo che un blog sia un blog, questo vuol dire: un tema conduttore, un autore principale, magari qualche collaboratore e uscite regolari. Altro è un web journal: tanti autori, tante rubriche, tantissimi post.
Commentando un tuo post di qualche tempo fa ti dicevo che stavo provando a passare da un post settimanale (martedì) a due (martedì e venerdì), per un periodo ce l’ho fatta a mantenere il ritmo, però è qualcosa che non sempre riesco a fare, così il post del venerdì ormai è una specie di jolly che a volte c’è ma molto spesso no
Daniele Imperi
Addirittura nell’Olimpo?
Concordo sulla differenza fra blog e rivista online. Se hai visto che non riesci, hai fatto bene a tornare a uno. E ti giochi il jolly quando hai qualcosa di buono
Ryo
Sì, sembra esagerato anche a me, eppure da alcune statistiche che lo consultato c’è una grossa differenza in termini di visite pubblicando 6 giorni la settimana oppure 7… un vero e proprio cambio di marcia (molto più accentuato di quello fra 2->3, 3->4 ecc.).
Ryo
PS: per i lettori affezionati un post al giorno è tanto, specie se si seguono 20-30 blog. Credo sia utile per chi non conosce il blog e ti cerca sui motori
Daniele Imperi
Sì, per i motori di ricerca è una manna, perché hai tanti contenuti a tema, ma per i lettori che hanno tanti blog da seguire no. Pro e contro
Chiara
Proprio oggi, nel post che pubblicherò, parlerò anche (seppur non sia il tema principale dell’articolo) delle mie mutate esigenze di vita, che si ripercuoteranno anche sul post del blog.
Come forse già sai, io ho proprio lo stile di vita di cui parli, seppur slittato di un’ora: mi alzo alle 7 di mattina e torno a casa verso le 18:00/18:30, a seconda dell’ora in cui riesco ad uscire dal lavoro. Se all’inizio l’aggiornamento di due volte settimanali era perfetto per me, ora sento la necessità di essere meno fiscale, per concentrarmi sulla narrativa e perché ero arrivata alle ferie estive senza un briciolo di forza. Non sono molto serena e ho necessità di mollare un po’ la presa, di fare più attività fisica. Manterrò dunque un solo aggiornamento fisso, mentre il secondo (quello del lunedì) sarà legato all’ispirazione, ai progressi del romanzo e alle mie routine. Forse non è molto professionale, ma non posso restarci secca. E comunque si tratta di una soluzione temporanea, legata alle mie esigenze contingenti.
Daniele Imperi
Le esigenze personali vengono prima del blog
Ecco perché io, quando posso, cerco di avvantaggiarmi e di avere pronti articoli in più: è un modo per mantenere i 4 post fissi a settimana.
Chiara
Io non posso. è questo il problema.
Con due aggiornamenti, al massimo posso preparare il post un giorno prima, ma non sempre ci riesco.
LiveALive
Eppure, dicerolti: alcuni dei blog con più visite che conosco pubblicano in media una volta al mese, in date casuali. Scrivono quando hanno voglia di dire qualcosa, a volte con polemica politica, altre ponendosi come messia, ma insomma… Il motivo della popolarità credo sia l’essere riusciti a formare una comunità di utenti che si ritrova per discutere di problemi a prescindere dalla presenza del blogger. Mai pensato, tra l’altro, di creare qui una zona per dei commenti liberi, saluti di passaggio, e cose così?
Ryo
Un forum, intendi?
LiveALive
No, proprio un articolo fatto solo per “commenti vari”, con un rimando ben visibile. Lo dico perché un utente aveva postato una sinossi per chiedere aiuto, ma non c’era post appositi, e così il commento è stato cancellato. Certo si può chiedere anche da altre parti, ma è un peccato limitarle le discussioni solo ai post già esistenti.
Non credo molto ai forum collegati ai blog: in genere si viene solo per uno dei due motivi, e l’altro rimane spopolato. E poi siamo troppo piccoli.
Ryo
Credo che un blog come Pennablu il forum possa permetterselo, per altre realtà quel che dici è vero. In passato ho gestito un forum molto popolato, ma poi sono arrivati i social network e è spento poco per volta quindi è meglio pensarci due volte prima di aprirne uno nuovo
Sulla pagina dei commenti vari invece sono perplesso… non ne capisco molto l’utilità. Difficilmente sarà seguita da tutti, non è meglio scrivere un mex privato al blogger?
LiveALive
Nel caso specifico: il tipo voleva un parere da tutti, non solo dal blogger. Comunque ho già visto una manciata di blog con la pagina di commento libero.
Daniele Imperi
Al forum avevo pensato tempo fa, ma poi ho abbandonato l’idea: sarebbe stato un impegno in più e ancora più grande del blog.
Daniele Imperi
Il commento è stato cancellato perché non era appropriato
Non vedo comunque l’utilità di un articolo per commenti liberi… non è qualcosa che riguarda i blog.
Daniele Imperi
Sono blog italiani o esteri quelli di cui parli? E che temi trattano?
LiveALive
Italiani, di letteratura.
LiveALive
Certo aggiungo che non hanno iniziato così, hanno iniziato con maggior frequenza. Come quelli che poi tolgono i commenti: oltre una certa soglia, una volta stabilita la comunità, non fa grande differenza la cadenza di pubblicazione i la presenza o meno dello spazio per i commenti.
Roberto Gerosa
Ciao Daniele, sto pubblicando dall’inizio di settembre un post al giorno. E’ come dici te. Deve piacerti questo ritmo, altrimenti non ci sono scuse che tengano.
Non sono tutti contenuti di qualità. Ma ho notato che a volte, articoli, che noi autori consideriamo banali, hanno successo. Altre volte articoli che hanno richiesto tanto lavoro e impegno sono snobbati alla grande.
Daniele Imperi
Ciao Roberto, non pubblichi però il sabato e la domenica, ho visto.
Sugli articoli banali e quelli che ti hanno impegnato parecchio lo so per esperienza, a me è capitato varie volte
Luana Galanti
Questo post mi rincuora!
Ho aperto il blog ad agosto e la cosa più difficile in assoluto è stata decidere quando e quanto pubblicare. Ho deciso di pubblicare un solo post a settimana, un po’ perché non voglio che il blog diventi un dovere, un po’ per darmi un appuntamento fisso e cercare di essere costante (non ci riesco lo stesso, ma questa è un’altra storia), un po’ perché tutto mi sembra già letto e sentito e trovare buone idee, argomenti interessanti e raccontarli con una voce originale non solo non è facile, ma richiede anche tempo. Credo che non pubblicherei ogni giorno nemmeno se il blog fosse il mio impegno principale, anzi, ne sono sicura.
Daniele Imperi
Bene
Hai ragione sul già letto, anche io ho quella sensazione. Ecco perché cerco sempre di scrivere tutto ciò che proviene dalla mia diretta esperienza e dalle mie incertezze anche. Il blog è anche e soprattutto discussione.
Alessandro C.
Forse sono la persona meno indicata a esprimermi sull’argomento, avendo spesso abbandonato il blog per mesi interi. Però penso che la cadenza migliore sia un post ogni 3 giorni. Si possono preparare post multipli nel weekend e programmarli, così si evita di dover per forza sfornare qualcosa anche quando si è a corto di argomenti
Daniele Imperi
Quindi un paio di post a settimana, alla fine. Molti dedicano il fine settimana a scrivere per il blog, io invece lo dedico a staccare la spina da tutto
Alessandro C.
e fai bene
Giulio F.
Sono solo un lettore e non ho esperienza di blogging, ma non credo che ci sia effettivamente bisogno di una cadenza regolare. Dipende da quante idee buone ha il blogger: ci saranno settimane in cui sfornerà 17 post, altre in cui ce ne sarà uno soltanto, e altre ancora in cui non ce ne sarà nessuno. Insomma, credo che impostando una cadenza regolare si creino inevitabilmente dei buchi da tappare. Perché è logico che ogni tanto le idee per i 4 post settimanali vengano a mancare.
Ryo
Una domanda interessante allora potrebbe essere: quanti utenti visitano direttamente il blog, quanti sono abbonati agli rss, quanti accedono solo quando ricevono la newsletter e quanti invece accedono solo dai social?
Daniele Imperi
Sì, questo calcolo si potrebbe fare, per alcuni versi è macchinoso però. Non so se sia possibile capire perfettamente ogni post come viene visitato.
Ryo
La teoria del caos ci gioca contro
Daniele Imperi
La regolarità per me è invece fondamentale, per affezionarmi meglio al blog che seguo. Non c’è bisogno di una cadenza giornaliera. Se hai 17 idee, puoi benissimo “spalmarle” per 5 settimane.
Bloody Ivy
A me, ma è qualcosa di soggettivo e sicuramente non vale per tutti, i “pubblicatori seriali di post”, disturbano! Se seguo un blog è perché mi interessa, non perché posta uno o due articoli al giorno che, o stono banali, a volte si riducono ad una frasetta aforisma, o sono plagio di altri articoli trovati online, a cui viene modificata la prima e l’ultima frase (in genere con un “e voi che ne pensate? raccontate il vostro punto di vista nei commenti”) senza citare la vera fonte.
Il tempo è prezioso sempre, anche quando si leggono post, si rischia di perder tempo in letture banali, anzi, diciamo proprio sceme, senza capo né coda e solo perché il blogger smanioso di fare la sua comparsa quotidiana accantona la qualità preferendo la quantità. Nell’immediato guadagnerà in followers (ok, ma di che tipo?) ma alla lunga, sarà letto per cosa e da chi?
Daniele Imperi
Ciao Ivy e benvenuta nel blog.
Io sono un pubblicatore seriale, perché ho una cadenza fissa, ma almeno mi impegno a scrivere articoli che non si trovino in giro. Ho visto anche io alcuni blogger pubblicare post senza senso, ma non credo che in quel modo possano guadagnare lettori.
pades
Food blog? In quel caso diventerei un commentatore cosi assiduo che neanche Alex riuscirebbe ad eguagliare.
Daniele Imperi
Dovrai aspettare parecchio, temo
E poi non è detto che ti piacerebbe, non sarà il solito blog sulle ricette. Ma qualcosa di nicchia, una nicchia ristretta anche.
LiveALive
Anche io adoro mangiare insetti.
PADES
Sì, immaginavo. Vegano non mi sembri… seguirai mica la Paleo?
Daniele Imperi
No, assolutamente, sarà un blog rovina-fegato
Tenar
A me piace mantenermi, senza stress, sui tre post settimanali. Il problema non sono le idee, ma se mai che non riesco ad alternare bene le varie rubriche, c’è la settimana in cui vedo tre bellissimi film di cui voglio assolutamente parlare, quella in cui non mi va di scrivere cose troppo tecniche, quella invece in cui voglio proprio sviscerare un problema di scrittura dietro l’altro. Alla fine me ne frego e pubblico quello che voglio, senza troppi patemi, ognuno è libero di evitare le rubriche che non gli vanno. Magari in futuro sentirò l’esistenza di aprire un secondo blog su un tema completamente diverso, se così sarà, ovviamente i post di quello principale caleranno, ma per il momento il problema non si pone.
Daniele Imperi
A me piace alternare i vari argomenti, su questo sono quasi maniacale. Capita anche a me di non avere voglia di scrivere dei post tecnici, allora li posto nel calendario e scrivo qualcosa di diverso.
L’importante è che uno scriva con voglia.
Rodolfo
Ciao Daniele. Condivido assolutamente. I post, a mio parere, devono essere non più di 1-2 a settimana (anche perché come promuoverli?).
Gli elementi fondamentali a mio parere sono 3:
1) Che siano tutti di grandissima qualità e che diano veramente qualcosa all’utente. Non dico che debbano essere tutti Guest Post, ma quasi.
2) Un calendario editoriale. La cosa ideale è scrivere insieme i post del mese e programmarli (c’è anche un plugin di wordpress utilissimo per questa cosa).
3) Pubblicare sempre lo stesso giorno/i della settimana.
Che ne pensi?
Daniele Imperi
Con la promozione in effetti io sono un po’ scarso, li condivido su Twitter e Linkedin quasi sempre e raramente su G+.
Guest post? I guest post sono articoli scritti da altri blog. Che intendi?
Non trovo utile un plugin per il calendario. Dici per gestire le pubblicazioni?
Sugli stessi giorni per pubblicare sono d’accordo.
Salvatore
Pensa, io pubblico un giorno sì e uno no, weekend esclusi. A me va bene così.
Daniele Imperi
Resta un bell’impegno, no? Prima di tutto deve andare bene a te
Grazia Gironella
Come hai visto, io pubblico un articolo “vero” il mercoledì e la citazione il sabato. Nel tempo anche la mia attenzione si è spostata dal “dicono che si deve fare” al “come preferisco fare”. La citazione è una cosa poco impegnativa e forse poco utile in termini di SEO, ma mi piace. Più di un articolo la settimana non potrei pubblicare senza farmi passare la voglia di scrivere narrativa e senza iniziare a sentirlo come un dovere, cosa controproducente! Del resto come utente preferisco i blog che non pubblicano troppo spesso, perché sennò mi sento obbligata a leggere più di quello che vorrei, e questo mi disturba un po’. E’ assurdo, lo so, ma è così.
Daniele Imperi
Io penso che uno debba leggere quello che gli interessa. Tu, per esempio, hai detto che non leggi racconti online, giusto? Nessun problema per chi, come me e Salvatore, li pubblica ogni tanto. Almeno per me non lo è, Salvatore risponderà a modo suo
Il mio secondo blog, aperto lo scorso anno, era diventato un dovere e dopo 6 mesi infatti l’ho chiuso.
Grazia Gironella
Ma certo, blogger e lettori non sono mica incatenati. E’ una cosa esclusivamente mia: quando seguo qualcuno mi piacerebbe non perdermi niente di suo, ma se pubblica spesso finisce che salto qualche articolo, e un po’ mi dispiace. Per i racconti la cosa non si applica, perché lì non c’è frustrazione: non mi interessano e non li leggo.
Serena
Io ho cominciato senza avere un’idea chiara in testa, poi mi sono assestata su un post alla settimana in un giorno fisso. Anche così faccio fatica Di aumentare la frequenza non se ne parla neanche, quindi mi consola molto quello che dici sul singolo post settimanale
(a proposito: quelli che segui tu li segui anch’io tutti tranne Goins che, non so perché, a un certo punto mi ha stufato)
Vorrei avere più tempo per il romanzo, ma a ridurre ancora non ci penso proprio.
Comunque la mia frequenza è: sul blog markettaro un post alla settimana, di mercoledì. Sul blog autrice/chiacchiere tra amici una volta al mese più eventuali extra se c’è qualcosa di significativo da dire. Sul blog del Laboratorio, secondo necessità e ispirazione, ma almeno un post al mese. E poi vediamo come va
Al compleanno del blog markettaro, il primo novembre, pensavo di condividere le mie statistiche, e poi se vi va mi direte cosa ne pensate.
Daniele Imperi
Di tutti quelli che seguo, in inglese, ormai ne leggo pochi e solo qualche post, hanno finito per ripetersi.
Tu hai addirittura 3 blog, quindi va bene così.
Se dovessi scrivere in ognuno 3 post a settimana, diventerebbero 9 post a settimana da preparare: tanti auguri
Ok per le statistiche.
Marina
Giusto oggi ho parlato dei vantaggi di non avere un blog di successo e credo che la sintesi sia NO STRESS che vuol dire affrontare l’attività di blogger con spensieratezza, senza manie ossessive per precisione e puntualità: io ho trovato il mio equilibrio scrivendo due post a settimana, il martedì e il giovedì, sfruttando il sabato per pubblicare qualche mio racconto e, da quest’anno, per qualche contenuto extra che sto ancora meditando. L’unica novità, che non so se saprò mantenere costante, è che il martedì mi dedicherò a qualcosa di attinente alla scrittura e tutto ciò che le ruota intorno e il giovedì a qualcosa che riguarda il mondo del blog con annessi e connessi. Tutto questo in totale e incondizionata libertà!
Daniele Imperi
Allora poi mi leggo il tuo post.
I racconti è meglio integrarli nei due giorni, quando sicuramente avrai più visite. Qui il sabato, per esempio, le visite si dimezzano rispetto agli altri giorni.
Avevo provato coi giorni fissi per le tematiche del blog, ma poi mi legava troppo.
Mauro Ronci
Ciao Daniele!
Seguo tantissimi blog in comune con te e posso confermartelo: nessuno posta ogni giorno.
Al massimo, consiglio per i blog neonati (come il mio), di fare un piccolo sforzo editoriale in più, ma solo per accelerare un po’ la crescita e non solo orientata alla produzione, ma anche alla distribuzione.
Inoltre quantità e qualità sono due grandezze che, oltre un certo punto, vanno in direzioni diametralmente opposte: più aumenti la frequenza, più la qualità dei tuoi post scende è inevitabile.
Occupandomi anche di scrittura SEO ti dico: per i lettori 4 post al mese, per un buon posizionamento degli articoli nei motori di ricerca anche 2/3. Ma che siano sempre di valore.
A presto!
Daniele Imperi
Ciao Mauro,
d’accordo su qualità e quantità. Se vuoi aumentare la quantità, allora secondo me dovresti aumentare anche il numero di blogger e trasformarlo in blog multiautore.
enri
Credo che ogni lettore segua i post che gli danno qualcosa. Il Blog è però anche un punto d’incontro con lettori/commentatori con i quali si fa pian piano amicizia, si crea empatia. A differenza dei social, dove la personalità si disperde, nella bloggosfera il rapporto tende a diventare più intimo, più individuale.
La qualità secondo me fa la differenza, non la quantità. Non sono un mangiapost e non vado ogni giorno a vedere cosa scrive tizio o Caio. Mi iscrivo alle newsletter dove so che I contenuti condivisi sono studiati e interessanti. E la qualità dei frequentatori e dei loro commenti è la ciliegina sulla torta.
Daniele Imperi
D’accordo al 100%, Enri. Soprattutto sulla personalità che emerge più sul blog che sui social, dove sei obbligato a rispettare le regole di casa. Nel blog le regole te le scrivi da solo.
Cristina
Per quanto mi riguarda la parola-chiave è il “tempo”, è l’esempio che hai fatto tu sull’orario mi rispecchia: mi alzo alle 6.30 e torno a casa, se mi va bene, alle 19.00 per un totale di tre ore di mezzi di trasporto. Dopo una giornata passata su bozze e manoscritti di altri, e gli occhi a palla causa ore al computer, ho il cervello in pappa e non ho nessuna voglia di mettermi a scrivere un articolo per il blog, per bene che io voglia ai miei lettori.
Infatti all’inizio pubblicavo due post a settimana, ora li ho ridotti a un solo che pubblico il sabato mattina regolarmente. Così i lettori sanno che, se vogliono e quando credono, hanno tutta la settimana per commentare. Tra l’altro per alcuni post, a parte quelli di argomento più leggero, mi ci vogliono almeno un paio d’ore perché alle volte devo documentarmi e voglio che sia scritto con cura, come un vero articolo.
Daniele Imperi
Il tempo è sempre un elemento fondamentale e determinante.
Anche io impiego due ore per alcuni post. Se vuoi scrivere un buon articolo, anche se è semplice e riflette soltanto una tua esperienza o una riflessione, almeno un’ora parte.
Laura
Personalmente da quando ho aperto il mio blog il 27 giugno 2015 ho iniziato subito con la decisione di pubblicare una puntata ogni martedì.
Poi capitano settimane in cui faccio puntate in due parti, la prima parte il martedì e la seconda il venerdì.
I motivi di questa mia decisione sono diversi, uno sicuramente è che scrivere una puntata con in media 3500 parole richiede del tempo, se si vuole fare un lavoro di qualità ovviamente.
Un altro motivo è che per ogni puntata inserisco 3/4 fotografie realizzate appositamente per il mio blog e MAI prese dal web, e anche questo richiede parecchio tempo.
Infine credo che troppi post diventino fastidiosi. Sono iscritta ad un blog (dal quale mi cancellerò a breve) che pubblica ogni giorno e spesso anche 5/6 articoli al giorno!!! Ricevo le notifiche via email e sinceramente non ne posso più…anche perché alla fine non sono nemmeno più articoli o racconti ma semplicemente lettere di persone che scrivono a questo blog raccontando la loro esperienza.
Credo che due a settimana sia un numero più che giusto, non troppo ma nemmeno troppo poco… Questa è la mia opinione da neofita di questo mondo
Ciao, Laura
Daniele Imperi
3500 parole più 3-4 foto create apposta sono un enorme lavoro
5-6 post al giorno sono da rivista, non più da blog. A quel punto dovrebbero trovare il modo di far selezionare agli iscritti sia i temi che voglio ricevere sia la frequenza di ricezione della newsletter.
Laura
Si infatti concordo pienamente con te, anche perché alla fine diventa controproducente…immagino di non essere l’unica a essersi iscritta e dopo una settimana disiscritta e anche infastidita dal numero esagerato di post pubblicati!
Io resto ferma al mio martedì fisso, con un paio di volte al mese doppia puntata (martedì e venerdì)… Per ora funziona davvero alla grande e non avrei mai immaginato di ottenere un successo tale, speriamo che continui così Unico neo è che non ho commenti…non so se per pudore, o perché lo vivono come una ‘serie tv’ e quindi non hanno nulla da aggiungere… In compenso i commenti e gli apprezzamenti
mi arrivano in privato e quindi alla fine va bene anche così
MikiMoz
Dani, mi ero perso questo articolo, colpa delle ferie (meritatissime ù__ù)
Dunque, per la decima stagione del mio blog, pubblicherò proprio ogni giorno.
Sto già approntando tutto il nuovo calendario editoriale, ho ideato nuove rubriche ed è vero che alcune non saranno chissà cosa (saranno rubriche anche velocissime), ma almeno non tradiranno per nulla lo spirito e l’argomento-cardine del mio blog, ossia il pop.
Ho usato il periodo estivo per sperimentare questa pubblicazione quotidiana, ottenendo quel che mi ero prefissato
Vedremo come va… diciamo che per me non cambia molto: il vuoto tra i post più articolati o profondi (ossia quelli classici) sarà colmato da queste rubrichette fisse, fatte di musica, disegni e… video. Già, sto per lanciarmi anche nel mondo del vlogging
Vedremo come andrà.
Moz-
Daniele Imperi
Alla fine convalidi quello che avevo detto all’inizio: pubblichi ogni giorno perché vuoi farlo
Sperimenti questo nuovo piano e vedi che cosa succede. Che fai, vai avanti così per un anno o cambierai se i risultati dovessero poi essere deludenti?
MikiMoz
Guarda: inizialmente pubblicavo quando mi pareva (con scarto di anche un mese…), poi sono divento regolare con un post a settimana, poi ne misi due a settimana. Poi ancora tre, per lungo tempo, e nell’ultimo anno 4: ho o molte c****** da dire, o ho bisogno di scrivere! XD
In ogni caso, vedremo… posso tornare indietro tranquillamente, alla fine non firmo un contratto…
Moz-
Ryo
Questo sì che è uno scoop
MikiMoz
Il blogging quotidiano o il vlogging? XD
Moz-
Ryo
La seconda che hai detto
MikiMoz
Espandiamo il senso di blogging
Moz-
Monica
Ciao a tutti ! Sono capitata per caso in questo blog, cercavo qualche consiglio e la vostra discussione mi ha aiutato molto, chi decide di avere un blog si sottopone sicuramente ad un grosso impegno, gli obiettivi che ci prefiggiamo ecc.ecc. Rimane il fatto che come dite voi, riuscire a scrivere un post di qualità non è facile.
Tornerò sicuramente a visitarvi. ?
Daniele Imperi
Ciao Monica, benvenuta nel blog.
Un blog è sicuramente un impegno, almeno se vuoi creare una piattaforma che ti rappresenti al meglio e che ottenga dei risultati.
PS: complimenti per i quadri