4 validi motivi per scrivere narrativa di genere

Contesto, letture, pubblico e marketing editoriale dei generi letterari

4 validi motivi per scrivere narrativa di genere

Scrivere storie di precisi generi letterari dà a un autore alcuni grandi vantaggi, che la narrativa mainstream non possiede.

Scrivere storie di genere e leggere romanzi di vari generi letterari a me piace sempre di più. Mi ci sento a casa, sia quando scrivo sia quando leggo. Un genere letterario mi offre storie e soddisfazioni che il mondo attuale non può darmi.

Ho voluto quindi pensare ad altre ragioni che possano spingere un autore a scegliere la narrativa di genere, al di là della mera soddisfazione personale e del puro gusto personale. Ragioni che danno all’autore qualcosa che altra narrativa forse non potrà mai dare, specialmente se l’autore è alla sua prima opera narrativa.

Un contesto spaziotemporale più semplice da definire

Non sto parlando della creazione del mondo in cui ambientare la nostra storia, ma di un contesto ben definito nello spazio e nel tempo:

  • Un romanzo western racchiude un periodo di tempo compreso più o meno fra il 1850 e i primi anni del ’900 e limitato all’Ovest degli Stati Uniti (altrimenti che western sarebbe?).
  • Un romanzo poliziesco è di solito ambientato in una città: resta solo da stabilire l’anno, ma tutti i polizieschi che ho letto erano storie contemporanee all’autore.
  • Un romanzo fantasy tradizionale è ambientato in un mondo immaginario, che segue una sua cronologia.
  • Un romanzo di fantascienza è ambientato di solito nel futuro, il che ci lascia molta libertà sui luoghi. Ma esistono parecchi sottogeneri della fantascienza, che comunque aiutano molto l’autore a circoscrivere il contesto di cui trattare.
  • Un romanzo storico ci offre il contesto su un piatto d’argento.

Parafrasando una definizione di contesto del dizionario Treccani, possiamo scrivere che, per il genere letterario, il contesto è un “complesso di circostanze o di fatti che costituiscono e caratterizzano una determinata storia”.

Letture di riferimento circoscritte

Sto parlando sia di libri da leggere per conoscere il genere letterario sia di libri da leggere per la documentazione. A dire la verità, il mio romanzo in stesura è un romanzo multigenere, quindi in questo caso almeno le letture sono state varie, ma sempre circoscritte a precisi generi.

Chi vuol scrivere una storia western, dovrà leggersi la numerosa narrativa western della prima metà del ’900 e magari anche qualche western più moderno (Elmore Leonard, Larry McMurtry). E per documentarsi troverà svariati libri sul Far West, la guerra di secessione, le tribù dei nativi, ecc.

Forse è un po’ complicato il poliziesco, specie se si vogliono ambientare le storie nell’Italia di oggi: i metodi di indagine sono cambiati molto e bisognerà informarsi bene. In alcuni romanzi di Stephen King nella parte sui ringraziamenti si legge che ha parlato con sceriffi e direttori di carceri. Mi immagino un autore italiano che provi a fare lo stesso con un commissario e un direttore di un penitenziario di Roma e, non so perché, mi pare una missione impossibile.

Un pubblico ben definito

Ogni genere letterario ha un suo preciso pubblico di lettori cui si riferisce. Io sono un grande lettore di romanzi di genere e sono sempre attento a captare nuove uscite o vado in cerca di vecchi romanzi ormai introvabili in libreria.

Quando un autore di fantascienza pubblica un suo romanzo, io lo vengo a sapere. E come me moltissimi altri lettori. Non è detto che poi acquisti l’ultimo romanzo fantascientifico appena uscito, ma di sicuro vado a scoprire di cosa tratta, chi è l’autore, e ne leggo l’anteprima da qualche parte.

Quel romanzo arriva direttamente al suo pubblico di riferimento, perché quel pubblico tiene d’occhio le uscite sul genere fantascienza. Grazie a newsletter, siti e blog di settore, passaparola, libri suggeriti dalle varie librerie online è pressoché impossibile che un nuovo romanzo di fantascienza possa sfuggire ai suoi lettori.

Un marketing editoriale focalizzato

Il marketing editoriale si focalizza sul genere letterario, non sull’autore. O, meglio, si focalizza sull’autore se questi è famoso e non ha bisogno di attirare lettori con altri metodi se con il suo stesso nome:

  • “È uscito il nuovo libro di Giampaolo Pansa”
  • “In libreria il nuovo romanzo di Elena Ferrante”
  • “Alessandro D’Avenia torna in libreria con il suo nuovo libro”

I lettori fedeli di questi autori sanno già, più o meno, cosa aspettarsi e corrono in libreria.

Differente sarebbe leggere online “A dicembre il nuovo libro di Daniele Imperi”, perché genererebbe la spontanea domanda “E questo qui chi è?”.

Per un autore non conosciuto scrivere narrativa di genere aiuta molto nella promozione del suo romanzo, specialmente se è il primo: “Il romanzo di fantascienza che mancava: a gennaio il debutto di Daniele Imperi. Nelle migliori librerie”.

Non importa se nessuno ha mai sentito quel nome – o almeno importa fino a un certo punto – perché c’è la parola chiave “fantascienza” che ha subito calamitato a sé tutti i lettori di quel genere letterario, che come minimo andranno a informarsi su questo grandioso romanzo appena uscito.

Qualsiasi operazione di marketing editoriale si baserà sul genere narrativo, anzi è il genere narrativo a influenzare il marketing del libro. Ma è normale che sia così: in questo caso il genere offre il giusto contesto per promuovere il libro.

E i vostri motivi per scrivere narrativa di genere?

O per non scriverne? Che cosa vi spinge a scrivere di un preciso genere letterario?

10 Commenti

  1. Lisa Agosti
    giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 7:49 Rispondi

    Parlando con un editor ho saputo che recentemente la casa editrice digitale per cui lavora ha deciso di abbandonare la pubblicazione di narrativa mainstream a favore di saggistica e narrativa di genere perché vendono di più, in quanto chi compra ebooks usa la ricerca per parole chiave. Per esempio se andassi su Amazon e cercassi “fantascienza” potrei trovare il nuovo libro di Daniele Imperi anche se non conoscessi l’autore.
    Potrebbe essere un altro motivo per scegliere la narrativa di genere.

    • Daniele Imperi
      giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 14:26 Rispondi

      Sulla saggistica la ricerca per parole chiave credo sia quasi obbligata, altrimenti come fai a trovare un libro? Ma esiste la saggistica non di genere?
      Sulla narrativa invece ci sta che cerchi il genere, non solo per gli ebook ma anche per i cartacei.
      Sì, è senz’altro un altro modo per scegliere di scrivere narrativa di genere.

  2. Ferruccio Gianola
    giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 14:49 Rispondi

    Io non riesco a vedermi come scrittore di genere. Anche se l’ambientazione di una mia storia è fantascientifica o ha elementi fantastici ci vedo sempre un qualcosa molto più legato alla letteratura mainstream

    • Daniele Imperi
      giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 14:51 Rispondi

      Anche molti romanzi di Dick erano di fantascienza per via dell’ambientazione, ma poi a leggere ci trovavi altro, drammi familiari, sociali, ecc.

      • Ferruccio Gianola
        giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 16:50 Rispondi

        Quello che ho letto di Dick – nel mio caso – è molto fantascientifico, ma ho letto un quarto della sua produzione. Io penso più – con rispetto parlando – ad autori come Buzzati e Borges

        • Daniele Imperi
          giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 17:05 Rispondi

          Borges non mi piace, ma è vero che non è facile classificarlo. Di Buzzati ho letto solo un romanzo, Il segreto di Bosco Vecchio, ma non avendomi colpito per niente non saprei nemmeno a che genere ascriverlo.

  3. von Moltke
    giovedì, 12 Dicembre 2019 alle 22:06 Rispondi

    Alessandro d’Avenia? E chi è?
    Comunque, per parlare di cose serie, scrivo di genere perché ho molte passioni, tutte inquadrabili in un qualche genere, e così i miei sogni. Scrivere di genere mi permette di cimentarmi in un mondo che è il mio, che amo, in cui posso vivere come in un’altra vita divertendomi pure un sacco.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 13 Dicembre 2019 alle 8:10 Rispondi

      Alessandro d’Avenia è il prof. 2.0 :D
      Stesso discorso per me: passioni tutte di vari generi. E anche i sogni, vero. I generi letterari sono proprio come dici tu: il nostro mondo, ben diverso e migliore di quello in cui siamo costretti a vivere.

  4. Grazia Gironella
    venerdì, 13 Dicembre 2019 alle 11:15 Rispondi

    Non ho mai pensato a quale genere scrivere: ho in mente una storia, ci lavoro e vedo cosa ne viene fuori. Hai ragione al cento per cento, però, sui vantaggi offerti dal genere, in particolare nel rivolgersi a un pubblico già formato.

    • Daniele Imperi
      venerdì, 13 Dicembre 2019 alle 11:37 Rispondi

      In fondo dicono tutti, riferendosi alla scrittura, di conoscere il proprio pubblico. Quale pubblico più semplice da trovare fra gli amanti della narrativa di genere?
      Io quando penso a una storia, la vedo già inquadrata in un genere letterario.

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