La notte di Isaia

Un racconto horror di 300 parole

La notte di Isaia

Il vecchio Isaia sparò un colpo contro la notte, ma fu soltanto il silenzio a rispondergli. Il campo sembrava deserto. Il cane abbaiò, poi tacque, uggiolò, infine rientrò in casa con la coda abbassata.

«Stupido cane», disse sottovoce l’uomo. Sputò in terra e controllò il fucile.

Era ormai un mese che viveva all’erta, da quando le autorità stavano tentando di cacciare lui e gli altri contadini dalla loro terra. Ma quella era gente dura e aveva deciso di proteggere le proprietà anche a costo di morire. Era una rivolta, lo sapevano, ma in quel momento non se ne curavano. Il comune aveva parlato di strade e centri commerciali da costruire, ma Isaia non si sarebbe fatto togliere la sua terra così facilmente.

C’erano stati dei morti, giù in città. Le notizie erano arrivate fin lì, anche se abbastanza confuse. Avevano parlato di crimini efferati, di corpi smembrati, ma nessuno aveva dato un nome ai colpevoli.

«Chi c’è là?» urlò il vecchio.

Un fruscio tra l’erba alta davanti casa. Isaia strizzò gli occhi, ma era troppo buio per scorgere qualcosa. Si ricordò di Berto, il vecchio amico che abitava poco lontano. Avrebbe dovuto chiamarlo, per sentire se andava tutto bene, ma gli era passato di mente.

Un’ombra si mosse ai margini del suo campo visivo. Isaia si voltò di scatto, il fucile spianato. «Chi c’è?» chiese di nuovo, la voce che tremava.

Berto avanzò quasi zoppicando verso di lui.

«Berto», disse Isaia, abbassando l’arma. «M’hai fatto prendere un colpo, vecchio bastardo».

Fu solo quando l’altro gli fu addosso che Isaia vide.

Gli occhi senza vita, la gola squarciata, un braccio mancante. Il puzzo di carogna gli mozzò il fiato. Denti ingialliti si aprirono in un urlo angosciante. Il cane abbaiò una sola volta.

Più tardi, dalla casa due figure barcollanti s’allontanarono.

9 Commenti

  1. Andrea
    domenica, 10 Marzo 2013 alle 12:57 Rispondi

    Dannati zombi!

  2. Immature Karl
    martedì, 12 Marzo 2013 alle 14:38 Rispondi

    «Stupido cane», disse sottovoce l’uomo.

    Mi è subito venuto in mente Leone il cane fifone. Che comunque come ambientazione ci siamo.

  3. Dafni =]
    domenica, 28 Maggio 2017 alle 10:16 Rispondi

    IMMATURE KARL
    =>
    Anche a me!!!

  4. Mauro
    lunedì, 15 Luglio 2019 alle 12:14 Rispondi

    Fantastico!

    • Daniele Imperi
      lunedì, 15 Luglio 2019 alle 12:22 Rispondi

      Grazie della lettura.

  5. Fabiana
    venerdì, 28 Febbraio 2020 alle 21:33 Rispondi

    Sto cercando di scrivere un libro (uno l’ho già pubblicato anni fa) e sono in blocco totale, leggendo questo breve racconto devo dire che mi hai ispirato. Veramente molto bravo.

    • Daniele Imperi
      sabato, 29 Febbraio 2020 alle 8:45 Rispondi

      Ciao Fabiana, grazie e benvenuta nel blog. È un romanzo sugli zombi?

  6. Trinity
    martedì, 9 Marzo 2021 alle 8:25 Rispondi

    Grazie, bellissimo racconto, mi piacciono proprio, ora sto leggendo tutto questi racconti di pennablu. Mi piacciono molto, sto andando in ordine di lettura… Bellissimi!

    • Daniele Imperi
      martedì, 9 Marzo 2021 alle 8:49 Rispondi

      Ciao Trinity, grazie e benvenuta nel blog.

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