Chi ama scrivere e vuole cambiare in meglio quest’arte deve farsi leggere da perfetti sconosciuti. I risultati – i miglioramenti, quindi – non tarderanno a farsi vedere. Chi scrive e non si fa leggere si riconosce subito in mezzo all’enorme numero di aspiranti scrittori.
Quando qualcuno si affaccia per la prima volta in un forum letterario e pubblica un suo scritto, si nota quell’ingenuità – intesa nell’accettazione non negativa del termine – che contraddistingue un po’ tutti gli scribacchini.
Quando qualcuno partecipa a un concorso letterario e non ha mai fatto leggere nulla a nessuno – parenti e amici, secondo me, equivalgono a nessuno – si vede. Si nota dall’uso scorretto della punteggiatura, dalle ripetizioni, dai periodi confusi, dalle trame scontate, dalla poca padronanza del linguaggio, dall’uso di frasi fatte e già lette centinaia di volte, dal tentativo di imitare il modo di parlare degli eroi dei film americani, ecc.
Far leggere un proprio racconto significa mettersi alla prova. Significa conoscere i propri limiti e trovare quindi la giusta ricetta per superarli. Significa anche imporsi come scrittore, perché no? Far sapere ai lettori che c’è un altro, in mezzo al mucchio, che scrive. Magari male, ma scrive.
La scrittura non letta è una scrittura acerba. Ha bisogno di maturare, di ricevere il calore delle critiche e dei commenti. Dei voti e delle sconfitte. Ha bisogno di cadere per poi rialzarsi e urlare infine al mondo la sua presenza. La sua maturità.
Farsi leggere dagli altri fa bene alla scrittura. Permette di oltrepassare un confine: quello fra l’isolamento e la conoscenza. L’aspirante scrittore non è più solo: ci sono anche i lettori, adesso, proprio al di là del confine, che ridurranno le sue storie a un colabrodo.
Spetterà allo scrittore, poi, tappare quei buchi. O lasciar colare fuori tutta la sua voglia di scrivere ed emergere.
Romina
Farsi leggere è davvero importante… non solo dai lettori a opera finita e pubblicata, ma anche prima, in fase di revisione, sfruttando l’aiuto e la competenza di altri scrittori. C’è sempre qualcosa da imparare. Grazie al forum “Pirati!”, che avevi consigliato tu su questo blog, ho conosciuto moltissime persone competenti e disponibili e presto spero di poter partecipare anche a una gara di scrittura! Bisogna assolutamente crescere insieme, se ci si isola, non si può migliorare!
Miki
Grazie per questo bel post, Daniele.
In particolare, mi piacciono le parole “ricevere il calore delle critiche e dei commenti” e l’idea di oltrepassare il confine tra isolamento e conoscenza.
Credo che farsi leggere da qualcuno sia davvero un modo per sentirsi meno soli e isolati, meno concentrati su sè stessi e più aperti alle critiche e agli errori che, inevitabilmente, tutti facciamo.
È un’ottima occasione, l’ennesima, per allenare l’umiltà e imparare ad accettare gli errori senza farne un dramma.
Elan
Ci credi che questo post mi ha fatto venire i brividi? ^_^
Hai tremendamente ragione comunque… se io vado a riguardare i primi abbozzi di racconti che feci leggere ad estranei e poi guardo quelli di adesso noto una differenza talmente grande da farmi chiedere se all’epoca fossi veramente io!
Purtroppo però in rete… anzi, nel mondo… c’è veramente troppa gente che le critiche costruttive proprio non è capace di accettarle e si infuria da morire. Per questo, secondo me, molti lettori spesso sono timorosi, quando è il momento di commentare, e cercano sempre di non offendere la sensibilità degli scrittori.
Un limite per tutti, che impedisce di crescere, purtroppo.
Fortunatamente però qualche persona seria ancora si riesce a trovare ^^
Buona giornata!
franco zoccheddu
Sono d’accordo soprattutto sul fatto che chi ti legge debba essere sconosciuto. Un po’ come la peer-review degli articoli nelle riviste scientifiche: accettano la pubblicazione solo se alcuni “pari” ritengono di valore il contenuto. Mi piacerebbe avere a disposizione degli sconosciuti: scambierei volentieri il mio tempo col loro, leggendo a mia volta i loro scritti. Mi suggerite come posso fare?
Angelo
Nulla di più vero!
Se rileggo le mie prime cose, arrossisco da solo.
Il problema è che lo strumento migliore per farsi leggere sono i vari forum (specie approfittando di iniziative come USAM).
Ma quando si cominica a voler presentare i racconti a concorsi o simili, i racconti già messi on-line sui forum rischiano di essere considerati non più inediti.
Ciao
Angelo
Salomon Xeno
Mi piace ipotizzare un sistema sul modello della banca del tempo. Un lettore si rende disponibile a leggere un racconto fino a tot cartelle, fornendo commenti e impressioni. Analogamente, se vuole una opinione su un suo racconto vale il viceversa. Questo meccanismo dovrebbe avere un rapporto 1:1 e non credo possa considerarsi una pubblicazione di nessun tipo. Lo svantaggio è che è più laborioso rispetto a un forum (o un gruppo di discussione o un blog) e, non essendo pubblico, non c’è la possibilità di iniziare una discussione. Resterebbe un parere isolato.
Daniele Imperi
@Romina: le gare di scrittura sono divertenti
@Miki: in effetti per molti la critica è davvero un dramma…
@Elan: mi fa piacere per i brividi
Il fatto è che le critiche vanno fatte in modo costruttivo, in questo modo non si rischia di offendere qualcuno.
@Franco: ti consiglio il forum La tela nera e Il gatto con gli occhiali
@Angelo: sui racconti online hai ragione, ma se poi decidi di spedirne uno a un concorso, basta farlo togliere dall’admin e revisionarlo.
@Salomon: sì, si può creare anche una collaborazione come questa, una sorta di circolo di lettura in cui ci si aiuta a vicenda. Più che pubblica, basta che sia una collaborazione fra tanti.
Kinsy
Avevo aperto il blog su Splinder proprio per questo, ma in realtà i lettori erano scarsi, per non dire assenti. Non avevo però pensato ai forum…
Ho sempre creduto che le critiche siano essenziali per chi non vuole rimanere un semplice scribacchino e abbia l’umiltà di accettarle, anche se negative (ma costruttive), per migliorarsi. Insomma, meglio una critica ponderata, che un complimento frettoloso!
Romina
@Salomon Xeno: Che bella idea! Non si può fare davvero? Certo, mettere i propri testi in rete potrebbe essere pericoloso (rischi di plagi o di impossibilità di pubblicare l’opera, …) ma si potrebbe creare un gruppo o qualcosa del genere, magari su Google+… chissà!
Daniele Imperi
@Kinsy: i forum sono ottimi per questo.
@Romina: mi hai fatto venire un’idea per un post
Autori emergenti: l'importanza di farsi leggere dagli altri | Diventa editore di te stesso | Scoop.it
[…] jQuery("#errors*").hide(); window.location= data.themeInternalUrl; } }); } pennablu.it – Today, 9:24 […]
Sofia Stella
Bello questo post. Parole da tenere a mente.
Una curiosità. Se si è scritto un romanzo, come si fa a farsi leggere da altri che non siano amici o parenti?
Inoltre, molte volte, pubblicando uno scritto di questo tipo online si rischia che venga considerato un’autopubblicazione e questo può sbarrare la strada della pubblicazione presso le case editrici.
Come ci si regola in questo caso?
…e un’ultima domanda: i forum/gruppi/piattaforme che si offrono di fare lettura incrociata, possono essere considerati affidabili?
In che modo si può distinguere un servizio di cross reading affidabile da uno che magari poi scopiazza il romanzo e lo vende?
…Da qui immagino che si capisca che sono ancora nella fase di aspirante scrittrice.
Daniele Imperi
Ciao Sofia
per quanto riguarda la prima domanda: il 12 marzo uscirà un articolo proprio sui gruppi di lettura.
Per le altre domande, è difficile rispondere. Neanche io pubblicherei un intero romanzo online. Però frequentando i forum letterari potrai trovare senz’altro gente seria e onesta, come ho trovato io, con cui potrai fare uno scambio di letture.
Romina
@Daniele Imperi: Il 12/3?! Bene, bene… lo attenderò con ansia… ne deduco che sei avanti con la programmazione dei post… io ultimamente riesco a portarmi avanti troppo poco.
Lucia Donati
Farsi leggere da altri è indispensabile per correggere i propri errori perché nessuno di noi è perfetto. Pareri esterni, fatti in modo costruttivo e non “calati dall’alto”, si devono accettare come occasione di miglioramento. Le osservazioni fatte in modo spassionato sono le più utili poiché permettono allo scrittore o aspirante tale, di capire come la sua opera è percepita dagli altri, anche se questi “altri” non sono esperti del settore. Ben vengano tutti i pareri se, ripeto, costruttivi, e fatti da persone non invidiose.
Lo scrittore e i suoi collaboratori
[…] Farsi leggere è importante e l’ho detto svariate volte. L’autocritica deve esserci in uno scrittore, ma nessuno riuscirà mai a essere veramente imparziale. Credo sia impossibile. Un occhio esterno, anzi più occhi esterni, aiuteranno l’autore a capire i punti deboli della sua storia. […]