Oggi voglio parlare di uno degli elementi più importanti di un blog: i commenti. La maggior parte degli utenti legge il post e poi sparisce, senza lasciare traccia della sua presenza, eppure quel post che ha letto ha lasciato una parte di sé in lui, anche se non sempre.
Ci sono post che non ci offrono nulla, che non sono scritti in modo chiaro, che non risolvono il nostro problema, che non ci hanno incuriosito, divertito. Ma per tutti gli altri un commento è un piccolo valore che si somma a quello del post e che fa crescere il blog.
Il primo commento: fatevi conoscere
Penso che il primo commento lasciato in un blog sia il più significativo, perché dà subito al blogger un’immagine di come sia il suo lettore. Chi commenta la prima volta è come se entrasse in casa altrui, quindi il comportamento da tenere deve essere lo stesso.
Educazione, rispetto, impressione di aver letto attentamente il post sono elementi da considerare, ma sempre, non soltanto la prima volta. Con quel primo commento ci facciamo conoscere, diamo al padrone di casa una nostra presentazione, dedotta dal tono usato, dalla correttezza del linguaggio, dalla competenza nella risposta, dalla lunghezza della risposta, dalla voglia di imparare se abbiamo lacune.
Utilità di un commento
Molti sottovalutano quanto sia utile commentare in un blog. Con l’avvento dei social network la voglia di lasciare commenti è andata scemando, ne sono sempre più convinto. E ho le prove, come ho già detto altrove, che molti condividono o lasciano segni di gradimento fermandosi al titolo, senza perdere tempo a leggere il post.
Prima di abbandonare un blog senza aver commentato il post che avete letto, dovete fermarvi a riflettere sul perché avete cercato e letto quel post. E la risposta è solo una: perché avevate bisogno di informazioni. Quel blogger sa qualcosa che voi non sapete o ha affrontato l’argomento in modo differente dagli altri. Vi ha spinto a pensare e anche a crescere. Vi ha dato qualcosa: il suo tempo a scrivere l’articolo e le sue conoscenze.
Se andate a casa di qualcuno e vi viene offerto qualcosa, non uscite da quella casa senza aver minimo ringraziato, senza esservi fermati a scambiare due chiacchiere. Nessuno fa così. Dunque neanche in un blog, perché la situazione è identica.
Perché è utile un commento?
- Perché spinge alla riflessione.
- Perché incentiva la discussione.
- Perché ispira altri post.
- Perché regala al blogger una parte di voi.
- Perché fa crescere chi commenta e chi legge.
- Perché sottolinea l’essenza del blogging.
- Perché rafforza in rete l’immagine di chi commenta.
Come scrivere un commento
È una cosa ripetuta fino alla noia che commenti come “grazie”, “bene”, “ottimo post” e altri monosillabi simili non aggiungano valore né al post né al lettore che commenta né a quello che legge. Dimostrano che è stato letto l’articolo, ma non basta.
Da un commento deve trasparire la forza di chi l’ha lasciato. E parlo di forza culturale. Dimmi come commenti e ti dirò chi sei. Questo motto dovrebbe essere affisso in ogni blog. Da un commento il blogger deve capire con quanta attenzione è stato letto e recepito il suo post, quanto il lettore ha riflettuto su ciò che ha letto, quanta cura e quanto tempo ha impiegato per scriverlo, quanta voglia ha avuto di imparare e crescere e di far crescere altri.
Vedo un blog come una sorta di salotto culturale, in cui il blogger, padrone di casa, ha invitato i suoi lettori. Parla loro di ciò che sa, di ciò che ama, di ciò che ignora perfino, ma parla. Lascia qualcosa di sé a loro. Che cosa fareste in quel salotto? Ascoltereste senza dire la vostra, senza partecipare alla discussione?
Un commento da dieci e lode è un commento che dimostra quanto il lettore ha apprezzato il post letto. Molti si scusano quando lasciano lunghi commenti, ma sono proprio quei commenti che dimostrano quanto il post è stato gradito, quanto ha scosso chi l’ha letto, quanto interesse ha ottenuto quel post, quanta passione c’è stata a creare discussione, a spingere a pensare, quanta fama di altra conoscenza c’è stata.
Cosa non scrivere nei commenti
Quando lasciate un commento a un post, prima di cliccare sul bottone Invia fermatevi a rileggere e ponetevi le seguenti domande:
- si capisce che ho letto e compreso il post?
- È davvero utile il mio commento?
- Leggendolo, che cosa penseranno gli altri di me?
- Ho inserito il link del mio sito, sarà visitato leggendo ciò che ho scritto?
- Sono fiero di ciò che ho scritto?
- Che cosa penserei di chi scrivesse lo stesso in un mio post?
Che cosa non scrivere in un commento
- Promozione del proprio blog, sito, dei propri articoli: non date una buona impressione al blogger. Se avete un sito, potete inserirlo nel form da compilare. È sufficiente. Gli altri lo visiteranno in base a ciò che avrete scritto.
- Monosillabi o frasi di circostanza: sono inutili. Non hanno davvero senso e non rappresentano un commento.
- Ripetizione di ciò che riporta il post: rileggete il commento che avete scritto e confrontatelo con il post letto. Se è una sorta di copia incolla, riscrivetelo da capo. Non ha alcuno scopo ripetere ciò che il blogger ha scritto nell’articolo.
- Link: non lasciate link nei commenti, perché invitate i lettori ad abbandonare il blog. Se state a casa di qualcuno, non è educazione dire agli altri “da Pinco Pallino c’è la birra fresca”.
I vostri commenti
Non vi chiederò come sono i commenti che lasciate ai post che leggete in rete. Mi limiterò soltanto a leggere quelli eventuali che lascerete a questo post.
Irene Ferri
Trovo assolutamente calzante la metafora del salotto culturale: è proprio così. Sul blog c’è un padrone di casa che accoglie i suoi ospiti. E tu, ospite, segui le normali regole civili di educazione e la norma del turno conversazionale. Ma forse parliamo di regole che oggi come oggi sono poco praticate.
Se leggo un post che ritengo originale, completo ed esaustivo, trovo normale intervenire, anche solo per ringraziare o lasciare un punto di vista che può servire a dare un’altra luce o a sottolineare la communis opinio. Posso anche fare una segnalazione sui social dove sono presente, se ritengo che l’informazione sia utile o stimolante.Trovo giusto e sano amplificare i messaggi altrui, quando siano di qualità.
Mi piace leggere e frequentare i blog della mia nicchia per scoprire gli autori, gli scrittori, i creativi. Ogni persona è un mondo, al quale mi piace accostarmi con rispetto e gentilezza. Senza dimenticare che siamo anche esseri sociali e troppo spesso la vita del pc ci costringe alla solitudine. Frequentando e lasciando un commento ho un duplice vantaggio: farmi conoscere e affrontare discussioni stimolanti, come questa.
Daniele Imperi
Molti non capiscono che commentando ti fai conoscere. Meglio commenti e migliore è l’impressione che fai
Irene Ferri
Infatti.
Ryo
Sono d’accordo di quanto affermi sul successo dei social a discapito della blogosfera e dei forum. C’è un sacco di “movimento”, purtroppo spesso è asettico e si limita alla condivisione di contenuti di bassa/nulla qualità quando invece i sempre più snobati blog/forum offrono spesso valori molto maggiori. Purtroppo Homer segue sempre la strada con la pendenza minore
Daniele Imperi
Bisognerebbe imparare anche a stare sui social media
Ryo
Non sono d’accordo, quello ormai è la normalità per il “navigatore medio”. Bisognerebbe invece imparare un po’ più a staccarsene! E lo dico soprattutto a me stesso, dopo essermi reso conto per l’ennesima volta di aver trascorso l’ultima ora non-so-a-fare-che-cosa su Facebook
Luciana
Io ho un blog e anche a me è piaciuta moltissimo la metafora dell’ospitalità. Come hai scritto, molte persone leggono un post o si fanno un giro sul blog o sulla fanpage di Fb senza lasciare commenti, lo constato attraverso gli insight oppure sul blog dal numero di visalizzazioni. Il punto è come invogliare gli utenti a lasciare un commento per creare discussione e confronto, dopo aver visitato le tue pagine? Io credo che molto dipende dalla saturazione di Fb e delle informazioni sul web in generale, prive di contenuti di qualità.
Daniele Imperi
Ciao Luciana, benvenuta nel blog.
Riuscire a ricevere commenti non è facile, specialmente all’inizio. Chiedi ai lettori la loro opinione, scrivi post che lasciano il segno.
PS: il nome del tuo blog incuriosisce. Appena posso lo visito
Giuseppe Vitale
C’è da riflettere su quanto il like di Facebook abbia modificato la propensione al commento e quindi alla conversazione. Seppur innovativo sotto tanti aspetti il “mi piace” spesso è soltanto un modo per evitare di esprimere un pensiero. A questo va aggiunta l’abitudine di commentare un post non più dove compare e cioè nel blog ma piuttosto sul social network, spesso ahimé senza averlo letto. D’altro canto la possibilità di scrivere post lunghi anche sulla creatura di Mark Zuckerberg risparmia la fatica di cliccare un link che porta all’esterno. Perciò ora la domanda che mi faccio è come linkare post che vengano cliccati, che valga la pena andare a leggere. E tu Daniele mi pare che in diversi post hai affrontato l’argomento. Ma qui sta diventando un fatto culturale, antropologico proprio: abbiamo un rapporto quotidiano con la scrittura e la lettura che però per molti è ricominciato durante o dopo le scuole con quel popolare social network e al suo interno si consuma.
Andrea
Ciao Daniele Mi piace come imposti la questione: una questione di educazione. Dalla parte del blogger è importante, perchè il commento è sempre un feedback più preciso della sola condivisione, da parte del lettore può essere un modo di approfondire l’argomento e conoscere meglio chi scrive.
E poi un buon modo per confrontarsi e crescere.
Personalmente, lo sai, ci seguiamo a vicenda da tempo ed io non ti lascio mai un commento, il tempo mi è spesso tiranno.
Ti leggo dallo smartphone in corsa, e tuttavia sai quanto apprezzi i tuoi contenuti e soprattutto il tuo modo di costruirli.
La mia idea resta sempre la stessa, Daniele: un libro a quattro mani.
Mi hai convinto a scrivere un commento, a fermarmi e fare una cosa differente da quanto avevo programmato. Tu sai quanto questo sia difficile da fare con me (convincermi a fare qualcosa), direi che più efficace di così non potevi essere.
Daniele Imperi
Grazie Andrea.
Ma tu sei fissato con questo libro a 4 mani
Non riesco a scriverne uno da solo, che è più semplice…
Francesca Meloni
Opinione personale: quel che spesso mi disincentiva dal commentare è lo scambio di “bacini e bacetti”, restando nella metafora del salotto, tra commentatori abituali e autore del blog. Molti convenevoli e poca ciccia. In un contesto simile un commento lungo e approfondito avrebbe quasi l’effetto di interrompere in maniera inopportuna il chiacchiericcio, come quando la maestra entra in classe…
Daniele Imperi
E invece devi interrompere il chiacchiericcio e apportare qualcosa di utile
PaGiuse
Salve Daniele
I commenti se argomentati nella maniera giusta, sono un qualcosa di estremamente gratificante, anche quelli tesi a confutare le riflessioni del blogger/scrittore, poiché si genera confronto: l’importante è che siano scritti con la dovuta educazione.
Ecco credo che l’educazione, intesa proprio come “buona creanza”, sia una cosa che manchi nella rete, o almeno in molti utenti (non tutti per fortuna).
Personalmente vengo da un’esperienza in cui l’uso dei social è stato usato nel modo più scorretto e possibile.
Ci si offende, si fa il botta e risposta a distanza, ci si vendica (ma perché?), motivo per il quale ho cancellato tutti i miei vecchi account e ora sto cominciando tutto dall’inizio.
Ti dirò di più: è da poco che ho scoperto le potenzialità dei blog come strumento di comunicazione, ma comunicazione vera, fatta di contenuti!
La cosa che mi ha entusiasmato ancora di più è stata quella di riscontrare che ci sono in rete tante persone che esprimono dei contenuti validi attraverso il blog (forum) e sono rimasto positivamente colpito dalla modalità in cui tutto questo avviene.
Tu hai parlato del blog come un salotto culturale dove (aggiungerei io) si parla a bassa voce, ognuno rispetta il proprio turno; nessuno urla contro nessuno… Insomma torniamo al punto di partenza con cui avevo cominciato il commento: nei blog regna più educazione.
Con questo non voglio criticare i social, anzi sono strumenti dalle infinite possibilità: una di queste possibilità però è quella di “urlare” troppo e in maniera anche veemente, rischiando (spesso) di sfociare nella cattiva educazione (guardo spesso YouTube e i commenti che seguono i video spesso sono un qualcosa di allucinante).
Perché succede questo?
Perché se da una parte il commento (sul web) è l’anima della discussione e del confronto, dall’altra è anche utile per nascondersi o comunque costituisce un filtro indispensabile per le persone che non avrebbero mai il coraggio di esprimersi direttamente in prima linea e in prima persona.
Bene credo possa bastare per oggi
Tu che ne pensi Daniele (con quest’ultima cosa che ho scritto)?
Ti auguro un buona giornata
Daniele Imperi
Concordo su tutto. Su Youtube ho visto anch’io commenti allucinanti e ti do ragione sul fatto che si tratta di persone che non hanno coraggio a mostrarsi, approfittando dell’anonimato attaccare.
Nei blog la cosa è circoscritta perché, a differenza dei social, si sta commentando a casa di qualcuno e non in una piattaforma quasi senza controllo.
Monia
Driiiiiin.
Mentre con l’indice destro premo l’interruttore del campanello, (badando bene a non premere né per troppo poco tempo, e essere quindi costretta a suonare di nuovo, né per troppo tempo, ché farsi annunciare da un “driiiin” troppo invadente non sta bene) mi guardo le unghie: avrei decisamente dovuto fare la manicure.
Spero che Daniele non badi troppo a simili dettagli.
Lui arriva, apre la porta e sorride.
O almeno mi sembra lo faccia.
Sotto la barba, così folta e scura che in confronto la selva dei miei pensieri è un giardinetto di ciliegi in fiore, mi sembra proprio stia sorridendo ma, in fondo, che importa se la sua bocca sa sorridendo o no?
Sorridono già i suoi occhi, le sue mani, il bracciolo sinistro del divano che riesco già a intravedere, tutta l’aria di mare che respiro appena varcata la soglia.
Mi fa strano sapere che Daniele non ama il mare perché non potrò mai dimenticare la sensazione avvertita la prima volta che sono entrata a casa sua: ho sentito il mare, quella stessa sensazione di essere al tempo stesso sperduti eppure di essersi ritrovati, ho sentito le righe blu su fondo bianco incidersi nei miei occhi e ho pensato che, in effetti, anche se scrivere è un po’ come annegare senza sapere se e quando si riuscirà a riemergere, potrà sempre capitarti di imbatterti in qualcuno pronto a gettarti un salvagente di consigli.
E quel qualcuno potrebbe essere un lupo di mare travestito da lupo di montagna.
Mi metto comoda sulla poltrona viola (tu, Daniele Imperi, dovresti proprio avere una poltrona viola) e per un attimo vorrei mettere su un po’ di musica: peccato che Daniele non sia tanto musicofilo quanto librofilo.
Mentre il sole disegna sul parquet sue storie indecifrabili noi leggiamo altre storie che qualcuno ha scritto anche per i nostri occhi e speriamo, un giorno, di scrivere anche noi storie per altri occhi.
Questi occhi, seduti su altre poltrone, leggeranno quello che noi abbiamo partorito e magari si dedicheranno a commentarlo come noi stiamo facendo in questo assolato pomeriggio.
(Ma, dico io, è impossibile resistere alla tentazione di commentarti caro D. Sarà colpa della tua ipnotica pennablu. )
Daniele Imperi
Monia, se volevi imbarazzarmi, ci sei riuscita
E non bado alle manicure
Monia
Vorrà dire che scriverò nel mio curriculum “commentatrice senza scrupoli”!
Bruno
ero molto curioso di leggere questo tuo post. Da una parte (la prima) mi trovi d’accordo però, dall’altra, sento che il rischio è quello di far diventare il blog un salotto troppo buono ed esclusivo. A me piace ricevere commenti e rispondo ad ognuno di essi. Per me ricevere commenti e dare un feedback è una crescita umana incredibile però apprezzo anche quelli meno “educati”, quelli controcorrente, quelli non adulatori, che la pensano diversamente da me e lo dicono con un tono deciso ma non arrogante o offensivo. Le regole che presenti mi sembra che possano inibire il commentatore, alla fine. Se mi chiedessi: ho letto bene il post? sono fiero di ciò che ho scritto? Cosa possono pensare mai gli altri di me? Il mio commento è davvero utile? perderei di spontaneità. Se posso, ti suggerisco un prossimo tema: “come scrivere commenti in disaccordo col blogger senza farsi paranoie?”
ciao!
Bruno
Irene Ferri
Io suggerisco anche: “Perchè il blogger deve SEMPRE seguire i commenti e rispondere a tutti”. Mi capita di andare su un blog, lasciare un commento e vedere il nulla. Maleducazione? Presunzione? Poca cura del visitatore? Ai posteri
Daniele Imperi
Mi riferivo anche a chi è in disaccordo. Ogni tanto qualcuno lo dice, anche in questo post, ma non è un problema. Anzi.
Anche io lascio commenti non in linea col blogger, ma con educazione. Fermo sì ma educato.
Francesco4you
Anch’io mi sono ritrovato con commenti che avevano solo l’obbiettivo di promuovere il proprio sito. Bisogna capire che in base al proprio valore lasciato in quel commento, le persone vorranno conoscerti, non solo attraverso un link. Credo fortemente che saper dare, porti tanto ricevere!
Daniele Imperi
Hai ragione: dare per ricevere.
Kinsy
A volte capita di leggere un post in cerca di informazioni o notizie e poi non trovarle. Mi è capitato spesso di leggere articoli che non dicessero nulla o talmente superficiali da farmi dire “ma queste cose già le so”. E allora scappo a gambe levate, senza commenti.
Daniele Imperi
In quel caso scappo anch’io
MikiMoz
Ormai conosci bene i miei commenti, quindi…
Come vedi, posso essere stato brevissimo (tipo quando ho commentato la storia di chi ha copiato le tue cose) o dettagliato… non bado mai alla lunghezza in sé ma a ciò che ho da dire a riguardo.
In ogni caso ottima guida, e penso anche io che molti -specie in questo momento- si rompano di commentare… non ne capisco il motivo.
Moz-
Daniele Imperi
Il commento non deve per forza essere lungo. Perché dici che molti non commentano specie in questo periodo?
MikiMoz
Mi sono espresso male, non mi riferivo al periodo estivo, ma al periodo… “storico”, dove i like e i commenti brevissimi dei social (fb in primis) la fanno da padrone.
Moz-
Romina Tamerici
Bellissimo post. I commenti sono molto importanti. Io preferisco avere meno visite, ma qualche commento: sono quelli a farti capire se chi è passato ha trovato ciò che cercava o no, se sei stato chiaro o no, se sei stato veramente letto o meno. Insomma… ne approfitto per commentare anch’io qui, visto che ultimamente commento troppo poco. Spero giungano tempi migliori.
Daniele Imperi
Visite e commenti sono legati. Più visite hai e piace hai possibilità di ricevere commenti.
Cristiana Tumedei
Sai una cosa, Imperi? Quel “Dimmi come commenti e ti dirò chi sei” era perfetto per un click to tweet
Aspettavo di leggere questo post e devo convenire con te. Quando scelgo di commentare lo faccio perché sento di aver qualcosa da dire. Scrivo di getto, quello che mi passa per la testa. Per questo mi capita spesso di essere fuori luogo. Tanto tu sei gentile e accetti ogni delirio. Tutta colpa della reciproca stima professionale
Quando mi parlasti di questo post pensavo saresti stato più rigido. Meglio così, il ceffo gentiluomo non si è smentito
Ah, appena mi connetto da pc pubblico quel commento che stai aspettando.
Daniele Imperi
Il click to tweet l’ho tolto perché mi dava non so più quale problema. Ma lo ripristino, forse c’è un altro plugin.
Anche io commento di getto. E non ho visto deliri nei tuoi commenti. Come ti ho detto più volte, li trovo stimolanti. E, se non l’hai capito, nel post accennavo a te
Il ceffo gentiluomo non si smentisce mai
Grazie per quel commento che aspetto
Cristiana Tumedei
Senti Imperi, ora sei tu a mettere me in imbarazzo
No, diciamo la verità, alle volte approfitto di casa tua per lasciare spazio alle mie riflessioni. Tra poco, però, quei deliri avranno di nuovo un piccolo spazio in cui vivere. Allora potrò, finalmente, lasciare commenti sensati qui su Penna blu.
Anche perché, se è vero come dici che dai commenti si evince la nostra personalità, allora la mia non ne esce così bene
Daniele Imperi
Tumedei, i tuoi commenti sono sensati. Io vorrei che non cambiassero, perché li trovo utili sul serio. Quindi lascia pure le tue riflessioni, magari in forma ridotta se vuoi approfondire il discorso nel tuo nuovo spazio.
Francesco Posati
Utile il post perché pone l’accento su uno degli aspetti della vita di “blogging” (oh yeahhhhh, quanto sono international) nevralgici. Tanto utile soprattutto negli elenchi perché centrano il problema, quanto dimenticato dagli stessi “ospiti”, vuoi perché hanno il blocco del commentatore, vuoi perché il blogger non ha saputo suscitare alcuna reazione, vuoi perché abbiamo talmente poco tempo che è già tanto leggere. Figurarsi commentare.
Tuttavia, è sempre buona educazione lasciare un commento per ricambiare l’ospitalità. Perché dal confronto delle idee, circola il pensiero umano e avanza l’umanità (hai centrato!).
A me è piaciuto il tuo post anche perché traccia linee guida per superare l’incubo del “form bianco”. Alla fine siamo tutti scrittori, nel nostro piccolo. Ciao
Daniele Imperi
Ciao Francesco e benvenuto nel blog.
Mi trovo d’accordo con la tua riflessione. Il blocco del commentatore è da studiare
Lucia Donati
Commenti intelligenti e appropriati sono sempre graditi. Ci sono anche persone che passano, leggono e…lasciano traccia lo stesso: sono molti. Se tornano anche solo a leggere, vuol dire qualcosa. Sinceramente preferisco commenti sensati a commenti lasciati lì tanto per dire qualcosa. Troppa gente parla e scrive tanto per fare. Però, anche un bel commento stringato e sincero come “Ottimo post” a me piace. Non è detto che bisogni scrivere per forza un saggio ogni volta. Anzi, se un commento è troppo lungo potrebbe stancare. Insomma: mirati, circostanziati, che parlino di chi scrive e che siano stimolanti. Ah, dimenticavo: educazione, mi raccomando
Daniele Imperi
Non devono essere per forza lunghi, ma “ottimo post” non mi dice nulla.
Il meglio di Penna Blu – Agosto 2013
[…] Continua a leggere Come scrivere un commento a un post. […]
Fabrizio Urdis
Per il momento io sono quasi sempre in fase paranoica, perchè questo, ebbene si, è il primo blog in cui lascio commenti e mi sa che gli errori del novizio li ho fatti tutti.
Cerco sempre di essere educato anche se forse a volte sono un po’ troppo diretto.
Forse il problema, grande fonte di paranoia, è che non vedo la faccia di chi mi legge.
In questo caso le risposte che ricevo mi aiutano e mi permettono di chiarire, se necessario, il mio commento.
PS: Daniele, ma siamo sicuri sicuri che nella spam ci sono finito per sbaglio?
Daniele Imperi
Grazie, intanto, per aver commentato per la prima volta da me
Non ho visto errori, sinceramente, nei tuoi commenti e preferisco le persone dirette.
La mia faccia però la vedi, eccola qui
Su come sei finito nello spam potrebbe anche essere uno sbaglio, chissà?
Resoconto di un anno di blogging
[…] Come scrivere un commento a un post […]
Lucia
Ciao Daniele, sono approdata sul tuo blog perchè ero alla ricerca di parole che potessero spiegare ai miei pochiiissimi seguaci come lasciare un commento sul mio giovane blog. Il tuo post è una poesia! Accidenti, non ti conoscevo ma ora mi è venuta voglia di andare a leggere un sacco di altre pagine!
A dirla tutta prima di diventare blogger io ero una di quelle persone che non commentano mai. Mi sembrava di non averne diritto. Come se i commenti fossero qualcosa di esclusivamente riservato a blogger e affini. Solo dopo ho capito che non era così, ma credo che questa stessa “inibizione” al commento appartenga anche a tante altre persone, persone che magari non hanno un rapporto quotidiano con la rete e che non si sentono legittimate a dire la propria. Per questo da un po’ medito di scrivere un post su questo tema. Mi piacerebbe rivolgermi proprio a loro, incoraggiarli a partecipare.
La parte in cui parli dell’utilità di un commento esprime ciò che vorrei dire con le migliori parole che mi sarei potuta immaginare. Mi piacerebbe condividerle in qualche modo sul mio blog. Non so quale sia la modalità migliore, perchè lasciare solo il link mi sembrerebbe un po’ poco. Ma non so se sia corretto trascrivere una parte del tuo testo e rimandare alla tua pagina per una lettura completa. Sono abbastanza imbranata per certe cose.
Cosa mi consigli?
Daniele Imperi
Ciao Lucia, grazie e benvenuta nel blog.
No, i commenti sono liberi per chiunque. Anche io commentavo quando non avevo un blog. E tutti sono leggittimati a dire la propria, ci mancherebbe
La modalità è proprio come hai detto: prendere un brano del post, come volevi fare, e linkare il resto dell’articolo, coi tuoi commenti.
Il tuo blog è interessante, per uno poi che ama la campagna come me è una bella risorsa (il cesto celtico è una figata). Quindi spero che aumenteranno i commenti.
Raffa
Sono da due anni una cosiddetta food blogger, web designer in costruzione, visual designer tradizionale da molti anni. Perfezionista e riservata di carattere. Questa la mia breve presentazione per dirti come sono arrivata a seguirti per migliorarmi costantemente. Ricevo con piacere le tue newsletters e leggo molto. Secondo me commentare richiede calma e concentrazione e sembra un lusso che la vita frenetica non può più concederci. Io cerco di scrivere anche con il cuore per comunicare la mia passione ma in due anni di blog ho preferito concentrarmi sulla qualità dei contenuti piuttosto che sulla ricerca di approvazione. Imparare ad usare i social network richiede tempo e non si finisce mai… Ora finalmente mi sto dedicando proprio all’aspetto dei commenti e ti ringrazio per aver puntualizzato così chiaramente l’argomento. Spero di riuscire nell’intento e di invogliare i passanti a fermarsi e ad esprimere la propria opinione!
Daniele Imperi
Ciao Raffa, grazie e benvenuta
L’approvazione è legata alla qualità dei contenuti, quindi hai fatto bene. Ho visto che hai pochi commenti. Devi provare a coinvolgere i lettori coi post, anche se si tratta di ricette.
Priscilla
Ciao Daniele,
ho notato solo ora che i post e l’articolo sono di qualche anno fa. So che sono temi ancora caldi, ma siccome del mondo blog non ho molta esperienza non sono sicura che tu vedrai queste mie righe. Non preoccuparti, anche se fuori piove prima di entrare nel tuo salotto mi sono pulita le scarpe.
Sono capitata qui per caso, cercavo sul web consigli su come scrivere commenti (penso sempre di essere prolissa) e sono approdata qui. Sai qual è la cosa che mi ha stupito di più? Ho scoperto che sei un uomo solo quando ho letto i commenti. Di primo acchito ho pensato che l’articolo fosse stato scritto da una donna, probabilmente perché arrivo dalla lettura di blog su argomenti più tecnici, con frasi asciutte e lessico basilare.Tu e i tuoi ospiti mi avete davvero rassicurato riguardo alla tematica della lunghezza e dell’esaustività di un commento, che è da considerarsi quasi come un “guest post”.
Sono rimasta però perplessa per quanto riguarda la dicotomia blog vs.facebook o twitter. In realtà io credo che sia più difficile esprimere le proprie opinioni in questi ultimi, perché per necessità si è vincolati ad essere concisi ( a volte questo mi fa venire in mente certi test dove ti impongono di rispondere con un numero massimo di parole) e quindi è più facile scadere nella banalità. Non mi soffermo a disquisire sull’utilità dei social per promuovere la visibilità di un blog perché non sono ancora abbastanza ferrata sull’argomento.
Però, da lettrice compulsiva non soltanto di blog, posso dire che ci sono persone che scrivono d’impulso, persone a cui invece serve un attimo per raccogliere le idee, altri che cominciano a scrivere con un’idea in testa e finiscono con lo scrivere qualcosa d’altro, salvo poi rendersi conto che era effettivamente quello che intendevano dire. Non sempre gli articoli dei blogger devono dare qualcosa in termini di nozioni. Dal mio punto di vista un pezzo mi deve dare emozioni, deve farmi pensare e darmi degli spunti. Quello che ho letto qui dal punto di vista dell’originalità non mi ha dato informazioni in più, ma il modo in cui tutta la discussione è stata gestita mi ha fatto sentire “a casa”. Torno a sottolineare: non ti conosco, non so che tipo di blog è quello che contiene l’articolo, ma sicuramente adesso lo scoprirò!
Daniele Imperi
Ciao Priscilla, benvenuta nel blog.
“Ho scoperto che sei un uomo solo quando ho letto i commenti”
Eppure sotto al titolo c’è scritto “Daniele Imperi”
La scrittura asciutta non mi piace e forse non so neanche scrivere a quel modo. Alcuni miei post tecnici sono stati molto accademici, ma poi ho cambiato approccio anche in quelli.
Qui si parla di diversi argomenti, come noterai.
Riguardo ai commenti, un commento NON è una specie di guest post, altrimenti nessuno si metterebbe a leggere commenti di 1000 parole ognuno