Come ogni anno, all’inizio di gennaio, porto avanti la “tradizione” creata da Chris Brogan sulle 3 parole che ci faranno da guida nel corso del 2018, sia nei nostri progetti di scrittura, sia in qualsiasi altro progetto o nella vita in generale.
A me piace guardare alle 3 parole contestualizzandole nei miei progetti narrativi, ma le collego sempre anche alla mia vita. Ognuno, quindi, può cercare le sue 3 parole per i propri scopi personali: che siano lavorativi, familiari, affettivi, di svago o altro.
Le mie 3 parole dal 2012 al 2017
Per quanti abbiano perso i precedenti numeri di questa “rubrica”, ecco l’elenco delle mie 3 parole nei sei anni passati:
- 2012: sfida, focus, austerità
- 2013: costanza, traguardi, esperimenti
- 2014: specializzazione, determinazione, innovazione
- 2015: cambiamento, condivisione, consapevolezza
- 2016: risoluzione, autorialità, indipendenza
- 2017: continuità, valore, impegno
Com’è andata con le 3 parole dello scorso anno?
- Continuità: ho scritto con continuità, se non il romanzo, almeno i racconti di fantascienza; ma non ho pubblicato con continuità, anzi non ho pubblicato nulla, quindi questa parola è stata risolta per metà.
- Valore: mi è stato accettato un racconto di fantascienza, ma non ci sarebbe stato editing e così non l’ho fatto pubblicare. Uscirà nel blog, appena troverò l’immagine adatta per la copertina. Con gli altri racconti scritti sono stato molto esigente. Posso dire quindi risolta questa parola.
- Impegno: c’è stato impegno nei racconti, ma poco nel romanzo. Parola risolta dunque per metà.
Concludendo, direi che è andata meglio degli anni passati, ma siamo ancora lontani dall’esser soddisfatti.
Le mie 3 parole per il 2018
Quest’anno è stato più difficile del solito trovare le mie 3 parole. Come sempre do uno sguardo al passato, un po’ per non ripetermi e un po’ per verificare quanto mi sia impegnato e quanto sia riuscito nelle 3 parole-sfida dell’anno precedente.
Tempo
A questa parola mi ha fatto pensare un lettore nell’articolo sulle regole per non scrivere un romanzo.
Il tempo per pubblicare. Io ti consiglio di non pensare a quando pubblicherai il romanzo, pensa piuttosto a scriverlo. Il tempo che ci vorrà è indifferente.
Sì, sono d’accordo. Ogni volta che mi prefiggo una scadenza, io non combino mai niente. Dunque, meglio dare tempo al tempo. Vedremo, in questo 2018 appena iniziato, se ho fatto bene o meno, se questa parola avrà dato i suoi frutti.
Puzzle
Una parola strana in questa rubrica. Però a me i puzzle sono sempre piaciuti e mi piacciono tuttora, nonostante “l’età della saggezza” in cui sono entrato.
Ma che cosa voglio dire? Facile intuirlo. I puzzle si completano un pezzo per volta. Si guarda l’insieme, l’illustrazione che ci fa da guida, ma poi si deve lavorare su ogni pezzo, perché ogni tessera del puzzle serve, ha il suo scopo per dare un senso al tutto. Ogni tessera, infatti, si incastra alla perfezione con quelle che le stanno attorno.
Un romanzo è un puzzle: si guarda all’insieme, l’idea e la trama che ci fanno da guida, ma poi si deve lavorare su ogni pagina, su ogni capitolo. Un pezzo per volta, finché il puzzle-romanzo sarà completato.
Autostima
Senza volerlo questa parola mi è stata suggerita da una mia amica. Mi disse poche settimane fa di credere in me stesso, che il famoso romanzo che avevo iniziato e le avevo fatto leggere le era piaciuto.
Non ho mai avuto autostima e sono sempre stato pessimista. Quando tutto ciò che provi a fare finisce male, è un po’ difficile credere che prima o poi le cose funzioneranno.
Sono sempre stato anche un sognatore. Dunque, per quest’anno, proverò a sognare di credere in me stesso.
Le vostre 3 parole per il 2018
Chi vuol partecipare è bene accetto: con un commento o con un articolo nel suo blog (i contributi saranno segnalati qui a fine post). Non c’è una regola per trovare le proprie 3 parole-sfida: pensate ai traguardi che volete raggiungere, alle vostre aspirazioni, ai vostri progetti in qualsiasi campo.
Pensate, soprattutto, a cosa volete ottenere da questo 2018: forse è così che si potranno trovare le 3 parole che ci accompagneranno nei prossimi 12 mesi.
E buon anno a tutti
Contributi dei lettori
- tre parole per il 2018 di Silvia Pillin
- Della Parola dell’Anno: Espansione di Loredana Gasparri
- Tre parole per una rotta di Barbara Businaro
- Tre parole per il 2018, e tutte con la C di Alessia Pellegrini
- Tre parole per il 2018 di Maria Teresa Steri
- 3 parole per il 2018 di Francesco Magnani
- Cosa possono fare tre parole? di Grazia Gironella
- Sono tre parole, “Ti Voglio Bene”… di Tiade
Azzurropillin
Grazie Daniele. Ho scritto le mie tre parole proprio ieri sul mio blog azzurropillin. Anch’io non sono andata benissimo con le parole dell’anno scorso ma abbiamo tempo per fare meglio! Buon anno
Daniele Imperi
Allora intanto auguri per le tue 3 parole, poi ti aggiungo qui
Salvo
Concordo sulle tre parole specie sulla autostima. Quest’ultima me l’hanno fatto perdere in un recente concorso letterario dove il mio romanzo, pur essendo stato finalista, è stato strapazzato da un “giudice” ignorante (perché non lo ha nemmeno letto e ha raccontato che era pieno di “d” eufoniche) supponente e… Insomma mi ha buttato giù al punto che da giugno a ora non ho scritto nulla. Non solo, è stato premiato un giallo in cui la vittima si suicida(vietato dalle regole del giallo) e il referto medico legale è da operetta.
Cordialmente.
Salvo Figura
Daniele Imperi
Le “d” eufoniche non sono un errore. A me non piacciono, ma un tempo le usavo.
Gaetano Asciutto
Quale concorso era?
Salvo
Era il premio Tedeschi!
Gaetano Asciutto
Lo conosco, e sono stato tentato dal partecipare (ho un debole per i gialli). Il concorso dovrebbe essere uno di quelli seri, dato che lo organizza Mondadori, se sei arrivato in finale non demordere e ritenta.
Barbara
Questa cosa delle tre parole l’ho ereditata da te, e non è che ci credessi davvero davvero all’inizio eh! Però devo dire che mi stupisce ad inizio anno guardarmi indietro e scoprire che, senza star lì a rileggerle ogni giorno, mi hanno davvero fatto da guida!
Nel 2016, il primo anno di blog, erano: Resilienza, Perseveranza, Evoluzione. E mi hanno portato bene, sono riuscita a scrivere ogni settimana 1 post (era il primo anno, molti dubbi) e il blog è sopravvissuto con buoni risultati. Nel 2017 avevo scelto tre parole in inglese, per legame con il programma My Peak Challenge a cui mi ero (sono) iscritta: Challenge (sfida), Straight (diritto), Achieve (raggiungere). E beh, quest’anno è stato formidabile: ho cambiato abitudini, ritmi, dieta, persi 4 kg e quasi 10 cm di fianco, mi sono buttata in un’antologia solidale (Storie di gatti, con gli amici di Buck e il terremoto che conosci anche tu ) e sono finita nell’antologia di Comieco selezionata da Andrea Kerbaker, ho appena concluso un breve corso di scrittura online (pro e contro da valutare, ma sempre una bella esperienza. Adesso sto giusto cercando le nuove parole per il 2018, sempre in inglese, perché continuerò anche lo stesso programma MPC.
Daniele Imperi
Bene, trova presto le tue 3 parole, allora, e fammelo sapere
Barbara
Pubblicato oggi il mio post, con le mie tre parole, sempre in inglese.
Daniele Imperi
Intanto ti ho aggiunto, poi leggo il post
Loredana Gasparri
E’ da qualche anno che seguo il gioco delle tre parole, e da un paio l’ho ridotto a una. La mia parola per quest’anno è espansione. Ho iniziato una nuova attività, e vorrei portare avanti il Blog in un altro modo, in posti e spazi che non ho ancora esplorato.
Daniele Imperi
Una sola parola? Va be’, dai, immaginavo che prima o poi qualcuno avrebbe ridotto le sue parole. Meglio una e buona che 3 fallite
Loredana Gasparri
Sì, hai proprio ragione: mi sono resa conto che per me tre erano tante, e rischiavo di dare retta all’ansia di prestazione, più che alla mia voglia di fare e di mettere in pratica. Bene, e se iniziassi da una, quale sarebbe, mi sono detta? Ed eccomi qui, con l’espansione.
Mr.Loto
Le mie tre parole per il 2018?
Creare
Ali
Fine
Il significato? Troppo personale per essere scritto in rete ma aperto a molte possibili interpretazioni.
Saluti
Daniele Imperi
Ciao Mr.Loto, benvenuto nel blog.
Sono parole interessanti, e in effetti ognuno può interpretarle come vuole.
Maria Teresa Steri
E’ un’iniziativa che mi è sempre piaciuta molto, penso che aderirò anche quest’anno
Le parole che hai scelto sono ottimi propositi, in modo particolare sento molta affinità con il primo e il terzo, ma vedrò di non copiarti
Daniele Imperi
Ottimo, aspetto il tuo post e le tue 3 parole, allora
Miché Miché
Parafrasando Brian Wansink, noto premio IGNOBEL, ”Il nuovo anno è il periodo di tempo in cui i buoni propositi vanno a spiaggiarsi”.
Per quanto mi riguarda fare un elenco dei buoni propositi è un esercizio tanto divertente quanto infruttuoso.
Io mi sono prefissato un solo scopo nella vita, e questo funge da stella di Betlemme. Niente pianificazione, niente propositi, nessun obbiettivo, solo un compito e per il resto flessibilità estrema. Sono un fanatico sostenitore di quella che Henry Mintzberg definisce Strategia emergente e la biologia Adattamento; marcio adattandomi alle circostanze esterne e in un qualche modo cerco di ricavarne uno o più vantaggi. xD
🕘TEMPO: ecco, dare tempo al tempo. Come ti ho accennato nel post precedente, concedersi del tempo è una forma di ridondanza che i più considerano uno spreco, ma che per uno scrittore\creativo è essenziale. Addirittura c’è chi afferma che la procrastinazione per i creativi è una benedizione. Anche Freud prendeva per sé lunghi periodi di pausa. Prendetevi tempo, nessun cane vi sta alle costole. xD
😎AUTOSTIMA: ”Quando tutto ciò che provi a fare finisce male, è un po’ difficile credere che prima o poi le cose funzioneranno”.
Assodato che la stima di sé è legata a doppio filo coi buoni risultati ottenuti, di questa, o della speranza, non te ne fai nulla se sei ad es. uno scrittore. Quello che serve davvero è una tolleranza sovrumana all’insuccesso(il termine fallimento non mi piace, a mio parere dà un’accezione conclusiva all’esito di un impegno).
Tu affermi di collezionare insuccessi, eppure persisti nel tuo intento, probabilmente ”conscio” che prima o poi scriverai il libro giusto che pubblicherai nel momento giusto.
Prendi consapevolezza che chi decide di solcare mari in tempesta dovrà sostenere il peso di una serie interminabile di imprevisti e intemperie. Se sopporti ciò, nonostante pessimismo e bassa autostima, presto o tardi toccherai terra.
Per dire, Henry Miller(Tropico del cancro) pubblicò il suo primo romanzo di successo a circa 40 anni, Raymond Chandler a 51 anni, Frank McCourt a 66 anni(vincendo peraltro il Premio Pulitzer). Harry Bernstein, che scrisse più di 40 romanzi, tutti respinti dalle case editrici, addirittura scrisse(e pubblicò?) il suo romanzo di successo, Il muro invisibile, alla veneranda età di 96 anni. xD
In conclusione, autostima e speranze nel cassetto, invece scrivere, scrivere, scrivere e pubblicare, pubblicare, pubblicare. xD
Daniele Imperi
Non avere propositi è pur sempre un proposito
Io con il fiato sul collo non riesco a fare nulla.
Grande Frank McCourt! Ho ancora tempo allora
Andrea
Senza volerlo mi sono ritrovato a pensare alle parole del nuovo anno qualche giorno addietro. Sono affiorate senza farsi tanto cercare: Disciplina e Libertà (ne ho solo due).
Sono ancora schiavo di cose che preferisco eliminare, ma “disciplina” può sembrare una “brutta” parola. Al contrario, è bellissima, perché la libertà arriva dopo la disciplina.
Ti auguro tanto tempo, molta autostima e ancora tempo per concludere i tuoi puzzle
Daniele Imperi
Sembra quasi il nome di un partito: votate per Disciplina e Libertà.
E io auguro a te tanta disciplina per avere poi tantissima libertà
Caterina
Sono ancora alla ricerca della mia parola dell’anno, ma dato che me ne vengono in mente troppe, forse dovrei cercare anche io tre parole. Mi piace molto “puzzle”. Definisce bene la mia visione delle cose. Per quanto riguarda l’autostima: tu, in fondo, credi già in te stesso e non te ne accorgi, altrimenti non passeresti il tuo tempo a scrivere e Penna Blu non esisterebbe nemmeno. E’ il pessimismo che ti frega e ti fa credere di non credere in te stesso. Quindi bando al pessimismo quest’anno (così come all’ottimismo a tutti i costi, che pure non mi piace). Puoi farcela. Parola di Miss Poppins
Daniele Imperi
L’ottimismo a tutti i costi non piace nemmeno a me.
Ok, vedremo di essere meno pessimisti… ce la faremo? Mah
Antonella
Tre parole non sono molte ma io ho un cassetto che voglio aprire…Aprire quel cassetto!
Daniele Imperi
Ciao Antonella, benvenuta nel blog.
Allora la tua unica parola è “cassetto”… da aprire.
Speriamo che ci trovi dentro qualcosa di buono
Brunilde
L’anno scorso ho partecipato al gioco con le parole leggerezza, selettività, scrittura.
Mi hanno portato bene, sono riuscita a mantenere le tre …linee guida.
Per quest’anno, le parole sono
– cedevolezza : il Tai chi, che studio e pratico, mi insegna che l’attacco dell’avversario non trovando resistenza cade nel vuoto. Quindi, abbandonare ogni tipo di rigidità.
– silenzio: c’è così tanto frastuono, devo eliminare il rumore di fondo, misurare le parole che dico, fare spazio ai pensieri, all’attenzione , all’ascolto.
– scrittura: ancora! Più scrivo, più mi rendo conto di quanto ne ho bisogno. Non so se riuscirò mai a pubblicare qualcosa,ma non voglio che questo pensiero mi condizioni!
Auguri di un anno davvero buono a te e a tutti i blupennuti
Daniele Imperi
Sul silenzio mi trovi più che d’accordo!
Buona scrittura, allora, e auguri anche a te per il 2018 e le 3 parole
Gaetano Asciutto
Più che parole, direi che tu ti riferisci a concetti legati a delle parole chiave. Tra parentesi, ho notato che alcune di queste tue parole, dal 2012 al 2017, si somigliano tra loro e almeno una di loro esprime sempre un dover fare: sfida, traguardi, cambiamento, ecc.
Il dover fare è legato alla volontà individuale e io ritengo che questa sia sopravvalutata e non possa essere sempre la risposta a tutte le nostre domande, ed esigenze: e quindi il darsi tempo, e il dare tempo, nei propositi del 2018 mi pare una soluzione saggia in quanto presuppone un tentativo di dare ascolto al corpo che non è fatto solo di pura volontà e razionalità. Ma il darsi tempo non può prescindere da un buon livello di auto coscienza, il vecchio adagio socratico conosci te stesso, altrimenti rischia di trasformarsi in una sorta di auto assoluzione perpetua delle proprie mancanze. Coscienza di sé dunque, consapevolezza o mindfullness, uno stato che non deve essere solo ragionato, ma anche sentito, perché l’uomo possiede due modi di percepire il mondo, uno emotivo e uno razionale, entrambi mediati dal nostro corpo.
Tra le prime parole io direi equilibrio, l’antica misura greca che evita all’uomo di cadere nella hybris, l’eccesso, l’orgoglio, la tracotanza, l’insensatezza. La capacità di mettere un freno alle proprie pulsioni.
E poi compassione, intesa come la capacità di immedesimarsi nella sofferenza, e non solo, altrui. Un sentimento di positiva e sincera comprensione e accettazione verso ciò che è diverso e distante da noi.
E infine, voglio inserire anch’io un dover fare, per la precisione un prendersi cura: di qualcuno, di qualcosa, ma anche di un’idea, di un progetto,e perché no, di un romanzo.
Buona Befana a tutti
Daniele Imperi
Bene, le tue quindi sono equilibrio, compassione, cura.
Auguri per queste tue 3 parole e buona befana
Roberto
Mi sono impegnato, ho lavorato sodo giorno dopo giorno, ma l’autostima latita e il timore è tanto… Addirittura, dopo aver editato per due anni il mio libro, non ho il coraggio di proporlo, o farlo leggere. Paura? Forse… mi devo fortificare.
Daniele Imperi
Allora, come parola, ti vuole “coraggio”
Roberto
Direi di sì. Non è facile… devo credere in ciò che ho fatto e spingere, fregandomene di eventuali rifiuti.
Delia
Le mie: osare, libertà, coscienza.
Osare essere liberi con coscienza.
E altre combinazioni…
Coscienza per non dimenticarci degli altri
Osare perché senza coraggio si conclude poco
Libertà sopra ogni cosa
Grazie, non conoscevo questo rito di inizio anno!!
Daniele Imperi
Osare e libertà mi piacciono
Auguri per le tue parole.
Alessia Pellegrini
Grazie Daniele per questo articolo che mi ha dato spunto per riflettere sui miei obiettivi per il nuovo anno, semplicemente partendo da tre parole chiave che racchiudano in breve tutti i miei buoni propositi!
Ho scritto un articolo citandoti sul mio Blog e mi farebbe piacere dare il mio contributo personale al post.
Le mie parole, neanche a farlo apposta, iniziano tutte per C: Consapevolezza, Crescita, Condivisione.
Speriamo di avere la Costanza per farle avverare!
Daniele Imperi
Anche io qualche anno fa ho trovato 3 parole tutte con la C
Intanto ti aggiungo al post, poi leggerò il tuo contributo.
La costanza bisogna mettercela sempre, è la quarta parola che sorveglia le altre
Grazia Gironella
Hai ragione, il modo di intendere il tempo è davvero importante. Se lo senti tiranno, gli sforzi che non raggiungono l’obiettivo sono soltanto fallimenti; se lo senti come un dato secondario, puoi goderti i miglioramenti nella scrittura e sentirti più libero nelle scelte. Medito sulle mie tre parole per il 2018, da cui forse uscirà un post. Sono tentata di infilarci l’elasticità, anche nel senso di rinuncia alle pretese. Non è mai stato un mio pregio, ma sto cominciando a capire quanto sia importante. In bocca al lupo per questo anno di nuova fiducia.
Daniele Imperi
Strano, sei finita in moderazione…
Aspetto il tuo contributo, allora, una prima parola l’hai già trovata
Enri1968
Per prima cosa buon proseguimento d’anno!
Bella idea, ci penso, grazie.
Daniele Imperi
Ciao Enri, benvenuto nel blog. Facci poi conoscere le tue 3 parole.
Roberto
A proposito della parola che Daniele mi ha suggerito “coraggio”, ho contattato una Agenzia Letteraria la TILA che, dal sito e da come si presenta, pare essere molto prestigiosa. Allora offrono un servizio di lettura che costa 420 euro per i manoscritti fino a 360.000 caratteri; oltre, la cifra sale a 840 euro. Loro leggono, fanno una scheda valutativa e, solo se il testo merita, si offrono di proporlo a un editore, senza però garantire in nessun modo l’esito della ricerca.
Il mio lavoro ha 433.000 caratteri = 840.
Che faccio? Aggiungo RISCHIO come seconda parola?…
A parte scherzi, è davvero onerosa.
Un’altra Berla & Griffini Rights Agency Srl chiede 300.000 + iva fino a 250 cartelle, altrimenti 400 + iva per una scheda di lettura; quella analitica sale a 500 o 800 più iva.
Questa seconda agenzia offre anche servizio di editing, la prima no! (A me non servirebbe dato che è già editato… ma sapete com’è… ognuno la pensa a suo modo…)
Ragazzi, è desolante!
Daniele Imperi
840 euro per proporre un manoscritto a un editore? Seppure te lo pubblicano, dovrai vendere almeno 800 copie per rifarti dei soldi.
Riguardo all’editing, è l’editore che ci pensa. Non credo che una casa editrice ti pubblichi un romanzo editato da un’agenzia letteraria.
Roberto
Loro, da quel che capisco, sono il filtro con l’editore, altrimenti inarrivabile…
Giuliana
Buongiorno, Daniele.
Quest’anno prendo in prestito da te le tue parole, perché sono esattamente le stesse che servono a me, sfumature comprese. Ti auguro un anno proficuo e ricco di pagine
Daniele Imperi
Ciao Giuliana, ok, allora speriamo di riuscire entrambi a soddisfarle
Sharon
Ciao Daniele, non conoscevo questa iniziativa, mi sembra molto belle e motivante a livello personale!
Comunque devi sempre credere in te stesso!
Daniele Imperi
Ciao Sharon, tu le hai trovate le tue 3 parole per quest’anno?
Sharon Vescio
Bella domanda, negli ultimi anni sono state pressoché le stesse, per questo 2018 invece ho scelto:
1 – Costanza: Intesa nel vero significato del termine;
2 – Iniziativa: Intesa sempre nel vero significato del termine;
3 – Forza: Intesa nel significato di volontà.
Vedremo un po’ come andrà fino a dicembre!
Daniele Imperi
Bene, auguri anche a te per le tue parole del 2018
Sharon Vescio
Grazie mille, a presto!
Sharon Vescio
Grazie mille, ciao Daniele, a presto!
Concetti
3: gli obiettivi principali
Parole: le protagoniste
2018: anno che rimarrà impresso nella mia vita
Ecco le mie “3 parole 2018” !!!
Daniele Imperi
Ciao e benvenuto nel blog. Un misto di parole e numeri
Auguri per i tuoi obiettivi.
Matisse
Sono un po’ estranea al vostro mondo colorato però svuoto il cuore nella mia moleskine e cercando blog belli da leggere per nutrirmi un po’ sono finita qua. E dico solo questo: leggendo questo post, oltre ad essere interessatissima al tema, devo ammettere che l’ironia con cui è stato scritto mi ha fatto davvero divertire. Grazie!
Daniele Imperi
Ciao Matisse, benvenuta nel blog. Adesso devi segnare sulla tua moleskine le tue 3 parole per quest’anno, sei ancora in tempo
Matisse
Grazie!
Ci ho ragionato e ho deciso queste: indipendenza, percezione e compimento.
buona giornata a tutti!
Daniele Imperi
Parole interessanti e neanche facili, auguri anche a te per le tue parole.
Tiade
Buongiorno Daniele. Puzzle mi piace. Mi chiedevo in questi giorni cosa stavo combinando e la parola puzzle è nata istintiva. Forse pezzi di più puzzle, ancora non lo so. Navigo a naso.
Autostima. Qui è un po’ più dura.
Arrivo tardi, ma meglio tardi che mai, dicono.
Grazie per l’invito a partecipare, dando un calcio alla timidezza e prendendo per i capelli l’autostima, mi son decisa a buttarmi e tentare l’esperimento.
Ho finito ora di pubblicare, ore 5:35. A proposito di rubare il tempo al sonno.
Daniele Imperi
A quell’ora è troppo tardi per pubblicare, a me mancava ancora un’oretta di sonno
Grazie anche a te per il contributo, ti ho aggiunto alla lista.